Ribery freme: è voglia di Fiorentina

La pandemia ha allungato i tempi del rientro del francese, ma non ha spento l'amore di Franck per la squadra viola
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FIRENZE - Intanto, dalla Germania dove si trova con la famiglia, Franck Ribery ha riavvolto il nastro della memoria. Ha festeggiato i 12 anni dalla sua prima doppietta in Bundesliga (9 in tutto quelle realizzate in campionato nelle 273 gare giocate col Bayern), realizzata il 27 aprile 2008 contro lo Stoccarda, aspettando il ritorno in campo in Italia. Farà rientro a Firenze non appena il club lo richiamerà, quando le norme da seguire per la ripresa saranno state sancite in via univoca. La sua valigia è già pronta, così come il volo provato che lo riporterà al Vespucci: manca solo la data in cui annunciarsi in torre di controllo. Seguiranno i 14 giorni di auto isolamento preventivo, come previsto dall’attuale normativa, e poi il count down sarà finalmente terminato.   

Di nuovo al centro

Sorride Franck, che da quel 30 novembre maledetto, quando il pestone di Tachtisids, contro il Lecce, lo ha messo fuorigioco, costringendolo addirittura a ricorrere alla stabilizzazione chirurgica della caviglia non aspetta altro se non la fine di un incubo, e sorride pure la Fiorentina tutta, che potrà rimettere il suo asso al centro di tutto. Iachini non lo ha mai avuto a disposizione: ne ha conosciuto il carisma vedendolo girare per il centro sportivo prima del lockdown, apprezzandone la spunta emotiva e la voglia di provare a trascinare comunque il gruppo dei giovani, ma poterne sfruttare le qualità tecniche sarà un vantaggio anche per lui. Il campione francese era tornato ad allenarsi sul rettangolo verde, documentando il tutto attraverso le sue storie su Instagram, i primi giorni di marzo, pronto a rosicchiare i giorni, pur di scendere in campo il prima possibile.
 

Rewind

Di certo, non appena sarà chiaro - in via definitiva e al di là di ogni ragionevole dubbio - come il mondo del pallone potrà davvero sancire la propria ripartenza, ecco che Franck si potrà preparare per essere fin da subito il valore aggiunto della sua squadra, un po’ come accaduto a settembre, dopo il primo stop della Serie A, quando restò al lavoro praticamente da solo per cercare di recuperare il tempo della [...]
 

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