FIRENZE - Sorriso formale, completo blu e un azzardato foulard nero, Diego Della Valle è rimasto in posa davanti ai fotografi per alcuni secondi, in piedi dietro al tavolo, la punta delle dita poggiate sul ripiano in marmo, nella nuova boutique di Hudson Yards. Poi Mister Tod’s se ne è andato, lasciando aperti tutti i misteri sul futuro della sua proprietà più turbolenta: la Fiorentina. La presenza del patron a New York, giovedì, per l'inaugurazione dello store a Manhattan, aveva alimentato le voci su un incontro con un potenziale acquirente. Della Valle, secondo persone vicine all’attività della banca d’affari MorganStanley, avrebbe da tempo contatti con un fondo del Qatar, forse lo stesso Nasser Al-Khelaifi, l’emiro della famiglia proprietaria del Paris Saint Germain, il cui nome è stato accostato alla Roma.
PISTA ARABA - La pista araba, se confermata, seguirebbe il contatto, avvenuto circa tre anni fa, con uomini di un fondo del Qatar che avevano chiesto di consultare i bilanci del club viola per poi ritirarsi, irritati dall’incompletezza dei dati. Qualcosa potrebbe essere cambiato. La Fiorentina, a pochi giorni da una partita drammatica che potrebbe relegarla in Serie B, ha i conti a posto, e interessa gli investitori soprattutto per il fascino della città, e per il potenziale inespresso, considerato il marketing quasi nullo, secondo gli analisti americani. Della Valle non avrebbe incontrato nessun miliardario americano, ma non ne aveva bisogno, perché uno lo conosce da quasi due anni, da quando MorganStanley ha messo in contatto due tra i suoi clienti più solidi: Della Valle e Rocco Commisso, l’emigrato italiano con patrimonio di 4,9 miliardi di dollari, 200° uomo più ricco d’America secondo Forbes, fondatore di Mediacom, la compagnia che fornisce i cavi per le telecomunicazioni, e proprietario dei Cosmos di New York.