FIRENZE - In poco più di un mese, si è messo sulla scia dei più forti “millennials” d’Europa, nati come lui nel 2000 e già diventati bomber. Dusan Vlahovic, terzo insieme ad Amine Gouiri del Nizza tra i “baby” più prolifici con 9 gol fatti in campionato - davanti ci sono solo Haaland (17) e Kean (10) - adesso vuole infrangere gli ultimi tabù. Si è preso la Fiorentina sulle spalle - 8 delle ultime 12 reti viola (escluso l’autorete a favore di Alex Sandro) sono sue -, la sta trascinando fuori dalla zona paludosa della classifica e non intende accontentarsi. I riflettori, adesso, sono sempre di più per il ragazzone serbo scovato nel Partizan Belgrado. Gli operatori di mercato non smettono di osservarlo: ha estimatori in Premier League e pure in Bundesliga, senza dimenticare quelli italiani. La Roma la scorsa estate si era spinta addirittura a formulare un’offerta definita «importante» dallo stesso DS Pradè, ma senza trovare terreno fertile. Il gioiello, di fatto, si è messo in vetrina: toccherà ai viola decidere la strada da percorrere.
Scatta l'asta
Vlahovic è concentrato sul presente. Ha un contratto in essere fino al 2023 - quello firmato all’arrivo a Firenze, appena diciottenne - e il suo futuro è tutto da scrivere. Potrebbe trasformarsi nel pezzo pregiato di una possibile asta, coi top club pronti a sfidarsi a suon di milioni, e in tal caso per la Fiorentina si genererebbe una plusvalenza da capogiro (fu pagato da Corvino meno di due milioni), o anche diventare il pernio di rilancio delle ambizioni della squadra toscana. Il presidente Commisso, fin dal suo arrivo, ha dimostrato con Chiesa grande determinazione nel portare avanti le proprie idee: strappare Vlahovic alla Fiorentina non sarà semplice per nessuno.
Tutti gli approfondimenti sull'edizione del Corriere dello Sport-Stadio