BOLOGNA - Bologna non può ancora fare festa, ma dopo l’incontro che ha avuto ieri con Joey Saputo in una stanza dello stadio Dall’Ara, sì, Sinisa Mihajlovic sembra ormai a un passo dalla permanenza a Bologna. Avendo capito, ecco il punto, che Saputo ha davvero la voglia addosso di investire sul Bologna di domani. E non solo, anche di accontentarlo per quello che è il suo grande obiettivo, e cioè costruire una squadra che possa lottare per un posto in Europa. «Se devo restare qua per giocarmi il decimo posto, no, preferisco tornare a Roma dalle mie donne», aveva assicurato Miha. E il Bologna ha deciso che sarebbe stato un delitto perdere l’uomo che lo ha salvato dal disastro economico, da qui la scelta di Saputo di cambiare completamente andazzo. Considerato anche che quello che è accaduto in questa prima metà dell’annata non dovrà mai più accadere. Come avete potuto capire, il governo del Bologna ha convinto Sinisa sui programmi tecnici, tra l’altro va anche sottolineato come l’arrivo di Walter Sabatini sia per lui una ulteriore garanzia, perché Sabatini è un uomo di spessore che mai accetterebbe una società che vuole vivere nell’anonimato.
Il nodo del contratto
Cosa manca ancora affinchè Bologna possa godere di nuovo, dopo le gioie con le quali ha convissuto nelle ultime settimane? Detto che l’ostacolo maggiore sembrava proprio il progetto che Fenucci considerava ambizioso ma che (particolare non trascurabile) doveva essere sposato anche da Miha, resta da trovare l’intesa per quanto riguarda il contratto. E questo argomento sarà affrontato il prima possibile tra Saputo e Sinisa e successivamente tra lo stesso tecnico serbo e il capoazienda Fenucci. Probabilmente a Mihajlovic sarà allungato il contratto fino al 2021, ma non è escluso che possa anche essere di 3 anni, magari in questo caso a numeri leggermente inferiori.
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