BOLOGNA - Thiago Motta studia il Bologna dalla torretta. C'è da risalire la china e tornare a fare punti preziosi già dal prossimo insidioso impegno contro la Sampdoria. E così anche nella seduta di ieri non sono mancati gli “esperimenti”. Orsolini largo a sinistra e Sansone a destra: prove di inversione atto secondo. A schierare i due esterni d'attacco sulla fascia del loro piede naturale Thiago Motta ci aveva già provato nel secondo tempo della partitella di allenamento giocata con la Primavera durante la pausa di campionato. Sembrava un semplice esperimento, ma ora è realtà perché ci ha riprovato ieri sia nell'undici contro undici di fine seduta che in alcune esercitazioni tattiche, separate prima per la catena di sinistra e poi per quella di destra. Ma anche i piccoli cambiamenti richiedono tempo. Devono essere assorbiti, assimilati. Non sempre è facile riuscirci: per farlo bisogna abbandonare le vecchie e care abitudini. Quello che è certo è che ieri l'allenatore ha lavorato ancora sul 4-2-3-1, con Medel impiegato ancora da centrocampista centrale. Anche Kasius e Cambiaso hanno giocato sulle corsie opposte al loro solito. Gli esperimenti di ieri sono stati più su quello, che sul modulo: a ruota un difensore centrale, visto che erano 5, durante la partitella veniva sostituito e faceva un breve colloquio con gli uomini dello staff di Motta che stanno cercando di inculcare nei giocatori il loro credo. Anche tra di loro i rossoblù sono chiamati a parlare di più: ieri in parte, durante le esercitazioni, lo hanno fatto.