BOLOGNA- L’Udinese non porta fortuna a Sinisa Mihajlovic, e non solo perché il suo Bologna non l’ha mai battuta. Va sottolineato, come era accaduto anche due campionati fa, che Sinisa e il suo staff sono stati costretti ad arrampicarsi addirittura sugli specchi per costruire una squadra competitiva per le squalifiche di Arnautovic, Medel e Soumaoro e per un virus intestinale che ha attaccato Skorupski, Schouten e Vignato, non dimenticando come Dijks si sia infortunato nel riscaldamento. Ebbene, ieri come allora è finita in pareggio, e inutile nascondere come questo punto sia stato accolto volentieri sia dal Bologna che dall’Udinese, anche se per motivi diversi. Questi: dal Bologna alla luce di come era messo sul piano dell’organico contro una squadra di “armadi”, tanti dei quali pieni anche di qualità. E dall’Udinese perché doveva riscattare la sconfitta contro la Salernitana, tenendo anche in considerazione il fatto che mercoledì i friulani saranno impegnati nella trasferta di Firenze, il che li ha portati sul finale ad accontentarsi del pareggio, che tutto sommato aggiunge un mattoncino a una classifica già estremamente serena.
Colossi di qualità
Le squadre si sono equivalse anche sul piano del gioco e non solo su quello del risultato, anche se come è sempre successo in queste sfide contro l’Udinese il Bologna ha tremendamente pagato la fisicità dei friulani, che dal primo minuto all’ultimo l’hanno evidenziata sia sulle prime che sulle seconde palle. Quasi tutte vinte dagli uomini di Cioffi, è giusto rimarcarlo, soprattutto nel primo tempo, nel corso del quale il Bologna è passato in vantaggio con Hickey, che sarebbe partito dalla panchina se Dijks non si fosse fatto male pochi minuti prima che la partita cominciasse. Da quel momento in poi la squadra di Miha ha vissuto difendendosi, finendo per soffrire anche per i propri demeriti. Sì, perché anche sul gol del pari di Udogie i rossoblù ci hanno messo tanto del loro: primo perché hanno sbagliato l’uscita, secondo perché una volta perso il pallone si sono trovati inevitabilmente fuori posizione, consentendo a Deulofeu e Success di far finire Udogie solo davanti a Bardi. Anche dopo il pari l’Udinese ha continuato ad attaccare, ma l’occasione migliore l’ha avuto sui piedi Barrow, sbagliandola ed evidenziando di non avere la gamba giusta in questo periodo di Ramadan.
Il Bologna italiano
La doccia gelata per il Bologna è arrivata nei primi attimi del secondo tempo, su per giù una trentina di secondi, e nonostante che sia stato il Bologna a farlo partire. In pratica Bonifazi si è smarrito senza motivo, Deulofeu ha superato in velocità Theate e sul suo pallone messo in mezzo il più sveglio è stato Success, che ha buggerato Binks e Hickey, battendo Bardi. Ma a questo punto il Bologna ha buttato dentro la partita tutto quello che aveva addosso (anche Svanberg e Dominguez non erano stati bene durante la settimana) e sia con rabbia che con sufficiente lucidità ha cercato da subito di raddrizzare il risultato. Sinisa dall’ospedale e il suo staff dal campo hanno deciso di intervenire anche sul piano tattico, togliendo il difensore Binks per far entrare Sansone (oltre a Aebischer per Dominguez). Che ha fatto la differenza, e non solo per il gol segnato dopo uno striscione di Orsolini che ha sorpreso sia Pablo Mari che Silvestri. Forse anche per la gioia di aver ritrovato la rete 421 giorni dopo l’ultima volta (contro la Lazio), Sansone ha continuato a creare pericoli, con Orsolini che si è mangiato di testa un suo regalo meraviglioso. Una curiosità: per la prima volta in questo campionato il Bologna ha impiegato almeno 5 calciatori italiani nell’undici di partenza. L’appuntamento è per mercoledì al Dall’Ara contro l’Inter, quando il Bologna tornerà a essere di sicuro più straniero.