BOLOGNA - Il Bologna ha il suo muro. Gary Medel, sì, proprio lui. Quello che non scherza e che al di là della stazza, ci mette sempre una pezza. E' ormai certo che con Medel non si passa. Lo sanno bene i vari attaccanti da lui marcati. Tanto per fare degli esempi: Giroud, Djuric, Dzeko, Henry, Pavoletti e...Ibrahimovic. Proprio lo svedese, nella sfida di lunedì contro i felsinei ha ricevuto una testata con conseguente perdita di sangue, a dimostrazione del fatto che il cileno non ha alcuna paura a dover coprire attaccanti di grande struttura e fisicità. In precedenza lo aveva fatto capire a Giroud, poi è toccato al numero 11 rossonero. Sta di fatto, che il Milan non ha bucato la difesa rossoblù. Meriti che vanno condivisi con tutto il reparto senza dubbio, ma dove sicuramente c'è lo zampino dell'ex Inter. Il cileno, anch'esso rimasto “ammaccato” dallo scontro con Ibra, ieri ha ricevuto le cure dei medici, che gli hanno messo alcuni punti sulla ferita e per precauzione non si è allenato. Ma niente paura, contro la Sampdoria tornerà regolarmente al suo posto e chiamatelo pure comandante, visto che nel Bologna tutto straniero visto a San Siro, Medel ha fatto da traduttore con i compagni, perché c’è chi a oggi spiccica solo due parole in italiano, vedi soprattutto Kasius ed Aebischer, e se non hai in campo quello che si fa intendere e capire da tutti, sono guai seri.