BOLOGNA - Per quanto riguarda i giovani nel calcio, sarebbe da aprire un bel capitolo e parlare interminabili ore. Perchè i giovani vanno aspettati, gli va data la possibilità e il tempo di sbagliare, ma soprattutto gli va data fiducia. Al Bologna questo lo sanno e cosa nota è che la società sta raccogliendo i frutti del proprio lavoro e che riguarda un pò tutti i responsabili dell'area tecnica: Riccardo Bigon, Walter Sabatini fino all'altro ieri, Marco Di Vaio fino ad arrivare a Sinisa Mihajlovic che a quanto pare crede nel lavoro dei responsabili e non ha poi "paura" nel lanciare e far debuttare i ragazzi nella massima serie. Di esempi se ne possono fare tanti. A Genova contro la Sampdoria per esempio, i millennials hanno avuto uno spazio importante. Il Bologna ha infatti chiuso la partita di Marassi con sei giovani: tre in difesa Binks (2001), Theate (2000), Hickey (2002); a centrocampo i classe '99 Svanberg e Olsen e in attacco Sidney Van Hooijdonk (2001), senza dimenticare chi è rimasto in panchina e cioè i vari Vignato (2000) e Cangiano (2001) dove ci sarebbe potuto essere pure Kingsley ('99) se quest'ultimo non si fosse infortunato. E questo è solo un antipasto, perchè Mihajlovic e il Bologna sono pronti a scommettere anche su altri due ragazzi della Primavera che hanno tra l'altro già esordito in A: il difensore Wisdon Amey (classe 2005) e l'attaccante Antonio Raimondo (classe 2004). Insomma la strada è tracciata, il Bologna lavora bene e in futuro potrebbe pure pensare ad una possibile cessione di uno di questi talenti. E Svanberg per esempio, se continuerà su questi livelli, potrebbe essere nel 2022 la plusvalenza d'oro dei felsinei.