BOLOGNA - L’idea di Joey Saputo per quanto riguarda la costruzione del Bologna di domani è almeno per il momento sufficientemente condivisibile. Certo, da una parte come ha sottolineato lunedì lo stesso Walter Sabatini nel corso di un paio di interviste radiofoniche è sempre doloroso dover cedere i gioielli di casa che hai cresciuto e che con il tempo sono diventati calciatori veri, ma da un’altra con questa pandemia che ha dilaniato il mondo, compreso quello del calcio, non puoi pensare di farti scivolare addosso come acqua fresca le ingenti spese alla quali un proprietario ha dovuto far fronte, con la conseguenza che una grande attenzione al bilancio finisce per essere inevitabile. Non dimenticando che ancora una volta il bilancio sarà chiuso terribilmente in rosso, diciamo sui 25 milioni di euro.
La strategia di Saputo
Secondo certe indiscrezioni provenienti da Casteldebole l’idea di Saputo sarebbe quella di ripianare di tasca propria i conti in rosso legati al bilancio, e già se così fossemeriterebbe un applauso. Andiamo avanti: con il primo giovane venduto, e questo lo stabilirà il mercato e non il Bologna, i capi rossoblù pagherebbero i riscatti che matureranno a giugno. Quello di Musa Barrow che si aggira sui 15 milioni di euro, quello di Adama Soumaoro che è di 2,5 milioni e quello di Aaron Hickey che è di 2 milioni. Sì, ci sarebbe anche il giovane difensore bulgaro Valentin Antov che su per giù è di 2,5 milioni di euro, ma il Bologna non ha ancora deciso se esercitarlo o no. Poi con i soldi ricavati dalla cessione del secondo tesoro di casa Walter Sabatini e Riccardo Bigon sarebbero chiamati a fare il mercato in entrata. Se i piani non cambieranno e i giovani da cedere saranno due è un conto, se invece saranno tre no, non sarebbe assolutamente giustificabile.
Tutti gli approfondimenti sull'edizione del Corriere dello Sport-Stadio