BOLOGNA - Intramontabile Rodrigo, i quarant’anni sono alle porte ma probabilmente vuole ancora avere un domani sul campo. O nel Bologna o da un’altra parte. Sinisa Mihajlovic lo ha riproposto dal primo minuto a Napoli ed ecco che il Bologna ha perso, è vero, ma ha costruito un grande calcio, perché la verità è che il campione argentino ha la capacità di far giocare bene la squadra e di consentire a tutti i compagni con i suoi movimenti di fare bella figura. E non a caso Sinisa lo ha riconfermato contro la Sampdoria, cambiando solo uno dei due esterni, Musa Barrow al posto di Nicola Sansone: certo, Palacio ha fatto ancora cilecca quando gli è capitato di fare gol, ma di nuovo ha evidenziato come abbia il calcio nella testa. O meglio, come sia il... calcio.
E poco importa se ha messo insieme 39 anni, perché se lo guardi correre e rincorrere ti fai l’idea che assolutamente non se li senta addosso e soprattutto che possa ancora dare qualcosa al Bologna. Tanto forse è esagerato, ma qualcosa sì, non fosse altro per come può dare una mano a Barrow per quanto riguarda la sua crescita da prima punta e per l’esempio che continua a regalare al resto della squadra, perché quando un giovane vede uno che ha la carta di identità con i numeri di Rodrigo che si sbatte, che si butta con continuità negli spazi, che dà una mano al compagno via via in difficoltà nella fase di difesa non può che seguirlo.
Musa e Rodrigo a ruoli invertiti
La sensazione è che Mihajlovic possa impiegare Palacio dall’inizio anche a Crotone, rendendosi conto come in questa partita che per il Bologna può voler già dire salvezza praticamente sicura quando ancora mancano 10 partite alla fine del campionato, il suo talento, la sua bravura nel saltare l’uomo e di conseguenza creare la maggioranza numerica e la sua capacità di andare in apertura dando di conseguenza una soluzione a difensori e centrocampisti possano fare la differenza [...]
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