BOLOGNA - Finalmente, Andreas Skov Olsen ha mostrato i motivi per i quali tutto il Bologna tremò temendo di poterlo perdere quando questo ragazzo danese del ‘99 prese tempo nell’estate passata prima di dire «sì, accetto» a Walter Sabatini e a Riccardo Bigon. Quella sua necessità di volerci riflettere su almeno una settimana fu come un fulmine a ciel sereno a Casteldebole dopo che Skov Olsen aveva assicurato di essere rimasto entusiasta sia della corte che gli avevano fatto i capi rossoblù che di Bologna.
Esterno che fa la differenza
Finalmente Andreas Skov Olsen ha costruito a Napoli una partita da esterno che fa la differenza in tutte e due le fasi del gioco dopo un anno e mezzo di luci e ombre. Tanto più di ombre che di luci, perché fino a domenica passata più che far vedere aveva fatto intravedere le sue qualità. A questo punto è legittimo sottolineare un particolare importante: se da una parte questa sua prestazione di Napoli sarà costruttiva per consentirgli di trovare la giusta autostima, da un’altra è consigliabile che se la metta alle spalle al più presto, perché di partite del genere dovrà confezionarle altre di seguito. A cominciare da quella contro la Sampdoria, dove poco ma sicuro Claudio Ranieri lo farà sempre raddoppiare e successivamente a Crotone contro una squadra che avrà il sangue negli occhi giocandosi la vita.
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