BOLOGNA - Musa Barrow promosso come prima punta. Per ora soltanto dal mercato, se poi lo sarà anche dal campo lo sapremo più avanti, probabilmente dopo la partita interna contro il Benevento o addirittura dopo la trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Sì, perché a meno di ripensamenti (o contrattempi) l’idea di Sinisa Mihajlovic è quella di dare la possibilità al ragazzo del Gambia di poter crescere nel nuovo ruolo. Che ha già ricoperto in qualche partita nelle giovanili dell’Atalanta, a dire la verità, ma come ha sottolineato lo stesso suo allenatore Massimo Brambilla «un conto è giocare nella Primavera e un altro in serie A». Per noi sono parole sante, ma evidentemente non devono pensarla così né Riccardo Bigon né Marco Di Vaio (dobbiamo pensare con la benedizione anche di Walter Sabatini), considerato che alla fine è passata la loro linea, e cioè quella di non acquistare nessun attaccante a gennaio, ritenendo di essere già forti, coperti e competitivi con Barrow (appunto) e Palacio. Il grandissimo Palacio, l’uomo che più di altri ha fatto la differenza dal suo sbarco a Casteldebole a un paio di mesi fa, ma che ha sempre 39 anni. E chissenefrega se tante altre squadre, anche quelle che hanno più punti in classifica del Bologna e di conseguenza possono sentirsi più sicure per quanto riguarda la salvezza, hanno deciso di cautelarsi, aggiungendo un attaccante all’organico.