BOLOGNA - Tredici milioni più 6 di bonus, ecco quanto è costato Musa Barrow al Bologna nel gennaio passato, ma c’è anche un rovescio della medaglia, perché se l’andazzo continuerà a essere questo è come se Walter Sabatini e Riccardo Bigon in quei giorni per accontentare Sinisa Mihajlovic avessero trovato l’oro. L’oro del Gambia, sì, dove Musa è un eroe nazionale, più conosciuto e soprattutto più amato anche del presidente Adama Barrow, che non è legato da nessun grado di parentela con l’attaccante del Bologna.
Un tesoro da far crescere
Inutile nascondere come il Bologna speri che l’oro del Gambia diventi nel giro di un paio di anni anche il suo oro, perché che la società rossoblù conti di poter fare una ricca plusvalenza con Musa è un segreto conosciutissimo. Certo, già ci sono società che lo pagherebbero di più rispetto a quanto il Bologna ha versato nelle casse dell’Atalanta poco meno di un anno fa, ma siamo al solito discorso, se Sabatini e Bigon dovessero cederlo nella prossima sessione estiva del mercato commetterebbero un grosso errore almeno per due motivi. Il primo: invierebbero all’intero ambiente, a cominciare da Mihajlovic e dalla squadra, un nuovo segnale sbagliato, evidenziando come le ambizioni del club siano pari a zero. Il secondo: non potrebbero fare cassa per quelle che sono le reali potenzialità di Barrow, perché con i tempi che corrono e le infinite difficoltà economiche legate alla pandemia Musa finirebbe all’atto pratico per essere svenduto.
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