BOLOGNA - Se una delle trecento famiglie più ricche del mondo ti dà la sua parola, allora non hai nulla da temere: per Sinisa Mihajlovic nessun’altra garanzia può essere più forte della famiglia Saputo. Eppure il Bologna comincia a stringere i tempi e entro la fine di questa settimana si aspetta di ricevere una risposta dall’allenatore serbo. Mihajlovic avrà un contratto importante e soprattutto avrà quella squadra competitiva che desidera e che più volte ha fatto capire di volere, anche pubblicamente. Saputo gli ha dato la sua parola, gli ha fatto una promessa, e questo dovrebbe bastare.
Gli altri nomi
Ma è chiaro che all’orizzonte restano anche alcune alternative: nel calcio non si può mai sapere. La prima è sempre quella di Marco Giampaolo, l’altra è quella di Eusebio Di Francesco. Nomi che al momento non hanno alcun riscontro con la realtà, non ci sono stati contatti, né incontri. Sono le alternative. L’unica scelta è quella di Mihajlovic. Le voci che arrivano da Roma sono forti, insistenti, e combinate al silenzio di Miha formano un mix che tiene sulla corda i dirigenti rossoblù. Mihajlovic è a Roma, alla fine non è andato in giro per l’Europa, e anche per questo i rumor che arrivano dal club giallorosso alimentano piccoli dubbi, piccole incertezze.
Se dicesse sì
Il sì di Mihajlovic servirà a dare il via a tutte le altre operazioni necessarie per allestire una squadra forte, da qualificazione a una coppa europea. Il no, invece, aprirebbe una serie di scenari diversi, forse anche più complessi, ed è per questo che il Bologna vorrebbe tutelarsi. È per questo che il club ha chiesto al tecnico di accorciare i tempi.