BOLOGNA - La terza sconfitta di fila porta con sè la paura. Atalanta e Inter prima di Pasqua, Verona ieri sera. Il Bologna negli ultimi tempi conosce solo sconfitte. Un calvario. Il futuro non regala sollievo. Le prossime avversarie si chiamano Roma (lunedì 11), Torino (sabato 16) e Napoli (martedì 19). Allegria, si fa per dire. C’è ansia in casa Bologna. Roberto Donadoni inquadra così il momento. «La squadra è impaurita, ha giocato il primo tempo sull’orlo del precipizio». E dentro quel burrone il Bologna ha visto il peggio di se stesso.
IN RITARDO SU TUTTO - Eccolo il punto, si riparte da là. Da quel Bologna che uscì dai guai. Ed erano guai seri. «Chiaro che il cammino non è semplice. ma così come siamo ripartiti dopo le difficoltà iniziali, ora dobbiamo riprenderci». Donadoni punta il dito sul carattere. «Dal punto di vista caratteriale abbiamo smarrito la strada maestra. E se non ci sei col carattere, si vedono anche limiti tecnici. Eravamo sempre in ritardo, abbiamo giocato sotto ritmo». Non devono essere un alibi le assenze. A Donadoni mancavano Gastaldello e Mbaye (entrambi squalificati), mancava Destro (infortunato), non c’era Morleo (out pure lui per infortunio) e all’ultimo si è arreso anche Oikonomou (contusione alla coscia sinistra). Ma il Verona che i rossoblù si sono trovati di fronte era una squadra inedita, riveduta e corretta da Del Neri, che ha lanciato molti giovani ed è riuscito a dare un senso a questo finale di stagione. Verona spacciato? Probabilmente. Ma non regalerà niente a nessuno.