Lo sport mantiene lontani i chili persi

Alimentazione ed esercizi essenziali per dimagrire, ma il segreto sono gli alti livelli di attività fisica
Lo sport mantiene lontani i chili persi© iStock
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Sia la dieta che l’esercizio fisico sono fondamentali per la perdita di peso ma quando si tratta di tenere a bada i chili di troppo, un allenamento regolare può dare una marcia in più. Un nuovo studio rivela infatti che l’attività fisica è più importante della dieta per impedire di riprendere il peso che, spesso con fatica, si è perso. Lo studio dell’Anschutz Health and Wellness Center (AHWC) dell’Università del Colorado presso il CU Anschutz Medical Campus mostra che quanti sono riusciti a mantenere la perdita di peso per un anno o più lo hanno fatto facendo più affidamento sull’esercizio rispetto a una dieta rigida. "Questo studio affronta la difficile domanda del perché così tante persone faticano a mantenere lontani per lungo periodo i chili di troppo - spiega Danielle Ostendorf, co-autrice dello studio -. Abbiamo la prova che le persone che mantengono il peso raggiunto si impegnano in alti livelli di attività fisica per prevenire di nuovo l’aumento del peso, piuttosto che limitare cronicamente l’assunzione di energia tramite cibo. Questo è un passo avanti per chiarire la relazione tra esercizio e mantenimento della perdita di peso".

Lo studio

I ricercatori hanno confrontato tre gruppi: 25 adulti, precedentemente sovrappeso, capaci di mantenuto il peso raggiungo (dimagriti di circa 15 chili senza aumentare per un anno); di 27 persone in peso forma; di 28 partecipanti ma ancora in sovrappeso. Per valutare il proprio dispendio energetico giornaliero totale sono stati misurati due parametri, ovvero il conteggio dei passi giornalieri nella settimana, misurando anche il metabolismo a riposo, e il metodo dell’acqua doppiamente marcata. Si tratta della raccolta di campioni di urina in una o due settimane dopo che alle persone è stata somministrata una dose di acqua, in cui sia l’idrogeno che gli atomi di ossigeno sono stati sostituiti (cioè etichettati) con un isotopo non comune di questi elementi a scopo di tracciamento. I risultati chiave evidenziano come le calorie totali bruciate (e consumate) ogni giorno da chi sa mentenere la perdita di peso sono significativamente più elevate (300 kcal/giorno) rispetto a quelle degli individui con controllo del peso corporeo normale, ma non erano significativamente diverse da quelle degli individui in sovrappeso/obesità. In secondo luogo, delle calorie totali bruciate, la quantità dell’attività fisica del primo gruppo era significativamente più alta (180 kcal/giorno) sia rispetto a quella negli individui di peso corporeo normale sia a quelli in sovrappeso/obesità. Nonostante il costo energetico più elevato per spostare una massa corporea maggiore in quanto sovrappeso/obesi, chi sa mantenere il peso brucia più energia nell’attività fisica, suggerendo che si muoveva di più. Infine, i passi al giorno sono più alti in chi sa mantenere il proprio peso (12mila) rispetto ai partecipanti con un peso corporeo normale (9mila) e a coloro che hanno un peso in eccesso (6.500).

Le conclusioni 

"I nostri risultati suggeriscono che questo gruppo di persone, che sanno mantenere la forma migliore dopo essere dimagriti, consumano un numero simile di calorie al giorno a coloro che sono in sovrappeso e obesi - conclude Victoria A. Catenacci, ricercatrice che si occupa della gestione del peso - ma sembrano evitare il recupero dei chili di troppo, compensando tutto con alti livelli di attività fisica".

Cibo e cuore, una dieta a basso indice glicemico aiuta i cardiopatici a perdere peso

Mangiare cibi a basso indice glicemico promuove una forma corporea più sana nei pazienti con malattia coronarica. È quanto afferma uno studio presentato all’ACNAP-EuroHeartCare Congress 2022, un congresso scientifico della Società Europea di Cardiologia (ESC). L’indice glicemico (GI) classifica gli alimenti contenenti carboidrati in base alla velocità con cui influenzano i livelli di zucchero nel sangue. Gli alimenti ad alto indice glicemico causano un rapido aumento della glicemia e includono pane bianco, riso bianco, patate e dolci. Gli alimenti a basso indice glicemico vengono digeriti più lentamente e aumentano gradualmente la glicemia; includono frutta e verdura come mele, arance, broccoli e verdure a foglia verde, legumi come ceci, lenticchie e fagioli e cereali integrali come riso integrale e avena. Carne, pollame e pesce non hanno una classificazione GI perché non contengono carboidrati. Studi osservazionali hanno precedentemente indicato che le diete ad alto indice glicemico sono associate a maggiori rischi di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Questo studio randomizzato controllato ha valutato il potenziale beneficio di una dieta a basso indice glicemico su indice di massa corporea (BMI), circonferenza vita, circonferenza dell’anca e rapporto vita-fianchi in pazienti con malattia coronarica.


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