Smaila-Berlusconi: il caso dei seimila euro al ristorante

Il presidente del Milan si siede al tavolo dello Smaila's a Porto Rotondo assieme a 18 persone: si mangia, si beve, poi arriva la beffa. «Non è colpa mia», si difende l'ex conduttore di Colpo Grosso
Smaila-Berlusconi: il caso dei seimila euro al ristorante© ANSA
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ROMA - Metti diciotto persone a cena. Si mangia, si beve, si passa una serata divertente. Poi arriva il conto e allora tutto cambia. Se poi fra i diciotto commensali c'è anche silvio Berlusconi, allora il caso scoppia inevitabilmente. L'argomento del contendere sono i seimila euro che il presidente del Milan e i suoi amici si sono ritrovati a dover spendere allo Smaila's a Porto Rotondo dopo una cena a base di canzoni di Apicella, spensieratezza, selfie e foto con i fan, barzellette, riflessioni, racconti, battute. Una volta saldato il conto, però, lo sbotto del presidente del Milan fuori dal locale non si è fatto attendere: "Caspita, seimila euro per diciotto persone!", avrebbe confessato alla compagna Francesca Pascale, la più contrariata dalla spesa al ristorante. Fra gli ospiti c'era anche Jerry Calà con il figlio, Bruno Vespa e i Carraro. Pare che a saldare interamente il conto sia stato lo stesso Berlisconi, per nulla felice della spesa sostenuta. "I seimila euro sono una bufala", ha detto Umberto Smaila al Corriere della Sera allontanando subito dalla sua persona le polemiche scatenate dal 'conto-gate'. "Che ne so io che cos’hanno ordinato? Erano in diciotto. E poi mica è mio, il ristorante", ha proseguito l'icona della tv anni '80 (ricordate Colpo Grosso?). "Lo Smaila's è un franchising. Ci sono il ristorante e poi il locale. Nessuno dei due è mio. Parliamo di un posto alla portata di tutti. Certo, se cominci a ordinare vini buoni, poi il conto cresce. Comunque smentisco che Berlusconi si sia arrabbiato. Ho chiamato Mariano Apicella e mi ha detto che era tutto ok, che è stata una serata magnifica. Io ho mio figlio che ha l’abbonamento al Milan. E lo pago", ha concluso lo stesso Smaila.


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