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Maignan: "Chi non interviene è complice". Infantino: "Serve la sconfitta a tavolino"
ROMA - Mike Maignan è tornato a parlare dell'episodio di razzismo che si è verificato sabato sera a Udine con la gara sospesa per qualche minuto: "Non è stato il giocatore ad essere attaccato. È l'uomo. È il padre di famiglia. Non è la prima volta che mi succede. E non sono il primo a cui è successo. Abbiamo fatto comunicati stampa, campagne pubblicitarie, protocolli e non è cambiato nulla. Te l'ho già detto e se devo ripeterlo: non sono una vittima. È una lotta dura e ci vorrà tempo e coraggio. Ma è una battaglia che vinceremo. Gli spettatori che erano in tribuna, che hanno visto tutto, che hanno sentito tutto ma che hanno scelto di rimanere in silenzio, siete complici. La società dell'Udinese, che ha parlato solo di un'interruzione del match, come se nulla fosse, è complice".
Dura la presa di posizione del Ministro dello Sporto Andrea Abodi: "Il mio, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo o una città : vale sempre e ovunque ! Come il rispetto: sempre e ovunque ! E chi sbaglia ne deve rispondere. Le nostre scuse a Mike Maignan !".
Presa di posizione anche dell'Udinese tramite una nota: "Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio. L'Udinese collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l'immediato chiarimento dell'accaduto, con l'obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili. Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l’integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza".
E sulla questione è intervenuto anche il presidente della Fifa, Gianni Infantino: "Gli eventi di sabato a Udine e Sheffield sono assolutamente ripugnanti e del tutto inaccettabili. Non c'è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione, nel calcio così come nella società. I giocatori interessati da quanto accaduto sabato hanno il mio pieno supporto. È necessario che tutte le parti interessate agiscano, a partire dall'istruzione nelle scuole, affinché le future generazioni comprendano che questo non è parte del calcio né della società''. Per Infantino oltre "alla procedura a tre fasi (sospensione della partita, seconda interruzione della partita, partita annullata), va comminata la sconfitta a tavolino per le squadre i cui tifosi si siano resi protagonisti di atti di natura razzista".