Zhang: "La nuova era dell'Inter". Ribery, pesante squalifica

Il numero uno nerazzurro vede un futuro da protagonista per la squadra di Antonio Conte e intanto il fatturato vola. Il fantasista viola fermato per tre giornate dopo la sfuriata nel post Fiorentina-Lazio. Cristiano Ronaldo si racconta: “Voglio restare giovane a lungo”. Quaranta anni fa la morte di Vincenzo Paparelli prima di un derby capitolino
Zhang: "La nuova era dell'Inter". Ribery, pesante squalifica© Inter via Getty Images
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ROMA - "La nuova era dell'Inter è iniziata e il club ha avviato un significativo percorso di crescita per portarci al top del settore". Lo ha detto il presidente nerazzurro Steven Zhang durante l'assemblea dei soci che ha approvato il bilancio al 30 giugno 2019 ed ha fatto registrare un aumento di ricavi record di 415 milioni di euro. "In questi tre anni abbiamo posto le fondamenta solide e ora il Club ha ottenuto una posizione più alta nel panorama dello sport, grazie al rafforzamento della società" prosegue il numero nerazzurro. "Grazie a Conte e alla forza del gruppo raggiungeremo i nostri obiettivi" gli ha fatto eco l'ad Beppe Marotta.

Ribery, tre giornate di squalifica

Tre giornate di squalifica a Franck Ribery "per condotta gravemente irriguardosa nei confronti di un assistente arbitrale". E' questa la decisione del giudice sportivo di Serie A sul comportamento del campione viola che al termine della partita di ieri sera Fiorentina-Lazio ha spinto il guardalinee Passeri per protestare contro il mancato intervento dell'arbitro sul fallo di Lukaku all'origine dell'azione del gol biancoceleste. Nel pomerigio il francese aveva chiesto scusa per il suo comportamento. 

Ronaldo: "Voglio restare giovane"

"Il mio obiettivo è di restare giovane man mano che invecchio così da mantenermi competitivo". Così Cristiano Ronaldo in una lunga intervista al settimanale francese sportivo 'France Football'. "Non so quanti giocatori si esibiscono alla mia stessa età in una squadra come la Juventus" prosegue CR7 che spiega cosa serve per diventare un marcatore prolifico: "Il talento perché senza quello, non puoi fare molto poi serve il lavoro perché altrimenti è tutto inutile". Poi l'annuncio: "Quando avrò smesso, alla fine della mia carriera, me ne fregherò perché scollegherò tutto".

Paparelli: "bello ricordare ma bisogna anche agire"

"Il tifo è sempre lo specchio della società in cui viviamo, in quell'epoca c'era violenza e tante armi". Così Gabriele Paparelli ricorda la morte del padre Vincenzo ucciso 40 anni fa in Curva Nord da un razzo lanciato dalla curva opposta dello stadio poco prima del derby con la Roma. "Non dobbiamo smettere mai di raccontare quella triste vicenda per far sì che i giovani, oggi, non cadano in simili accadimenti. Il calcio è solo un gioco e dobbiamo viverlo con serenità" conclude Gabriele.

di Enrico Sarzanini\Edipress


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