Bufera Djokovic: "Perché al posto di Sinner non poteva esserci Berrettini?"

Il serbo non le manda a dire: "Trovo che questo regolamento non sia giusto"
Dalla nostra inviata Chiara Zucchelli
2 min

E alla fine c'è voluto Nole Djokovic a dire quello che tutti pensano: il regolamento che ha impedito a Matteo Berrettini (o Flavio Cobolli) di essere a Parigi al posto di Jannik Sinner non è giusto. Il serbo, tra i numeri uno del tennis mondiale da sempre e per sempre, lo dice chiaro e tondo dopo aver stravinto contro Matthew Ebden nel primo turno. L'australiano, che non giocava in singolare da una vita, era talmente frustrato da aver fatto il gesto di voler regalare la racchetta al pubblico, e questo ha portato Djokovic a fare una riflessione giustissima. Che ha coinvolto anche Sinner e Berrettini.

Sinner e le parole di Djokovic sulla mancata sostituzione con Berrettini

"Non capisco davvero le regole - ha spiegato Nole - non sono proprio logiche per me. Non penso che sia una buona immagine per lo sport, a dire il vero. C'erano molti giocatori di singolare che avevano un sacco di tempo, che avrebbero potuto essere chiamati a venire. Spero davvero che l'Itf (la Federazione internazionale tennis, ndr) insieme agli organizzatori delle Olimpiadi prendano in considerazione di cambiare questa regola. Anche nel caso di Sinner, Berrettini ora che sta bene fisicamente avrebbe potuto prendere il suo posto". 

La replica del Cio a Djokovic

Stando a quanto riporta Repubblica, questa la regola ufficiosa del Cio a Djokovic: gli organizzatori hanno citato la logistica come ragione dietro la regola, con il Comitato olimpico internazionale che non è propenso ad aggiungere nuovi atleti in prossimità dei Giochi, e hanno sottolineato che il tennis ha una scadenza più tarda per i cambi di atleti rispetto a molti altri sport.


© RIPRODUZIONE RISERVATA