Khelif-Carini, una resa irrispettosa

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Ivan Zazzaroni
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ROMA - Quei 46 secondi li avrei evitati. Sarebbe stato decisamente più sportivo non salire proprio sul ring. L’abbandono di Angela Carini dopo il primo pugno, che non l'ha nemmeno scossa, ha infatti prodotto un effetto deprecabile: ha alimentato la demolizione mediatica dell'avversaria, alla quale non riesco ad attribuire alcuna colpa. Ieri si è agitata addirittura la federazione ungherese (...) invocando l'apertura di un'inchiesta. Ma inchiesta per cosa e su chi? Su un'atleta che ha alle spalle partecipazioni ai Mondiali in India e Russia e decine di altri incontri, molti dei quali persi? Anche i pugni delle donne fanno male, malissimo, quando sono precisi. Confesso tuttavia di aver pensato che Angela non aspettasse altro. La sua resa mi è sembrata irrispettosa perfino nei confronti di tutte le avversarie che in passato avevano affrontato - vincendo, perdendo - la pugile algerina. Quella di Angela è stata in fondo l'unica accensione - peraltro evitabile - di una dimenticabilissima spedizione della boxe italiana, chiusasi con la sconfitta del supermassimo bolognese Diego Lenzi.


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