Settebello, sacrosanta protesta contro un'intollerabile porcheria

Totale solidarietà ai pallanuotisti azzurri che non solo sono stati affondati dal macroscopico errore arbitrale contro l'Ungheria, ma hanno pure dovuto subire la bocciatura del ricorso. Una macchia indelebile su queste Olimpiadi rovinate da arbitraggi infausti
Xavier Jacobelli
2 min

Una porcheria. Un'intollerabile porcheria consumata ai danni dell'Italia della pallanuoto, due volte vittima di una macroscopica ingiustizia. Prima lo scandaloso errore commesso durante la gara con l'Ungheria dagli arbitri Adrian Alexandrescu e Veselin Miskovic che non dovrebbero mai più affacciarsi in un piscina, altro che sospenderli sino al termine delle Olimpiadi, come ha deciso la World Aquatics, pensando di risarcire il torto. Poi l'ipocrita verdetto della Jury of Appeal della stessa federazione internazionale: respinge il ricorso italiano, ma cancella la squalifica di Condemi, automatica invece in caso di gioco violento, riconoscendo come l’azzurro non avesse intenzione di colpire volontariamente l’avversario. Quindi, una chiara ammissione dello sfondone preso dalla coppia rumeno-montenegrina, seguita però dalla mancata omologazione del risultato della partita che il Settebello aveva chiesto di ripetere. Ovviamente, per il Tas tutto bene.

Ecco perchè totale è la solidarietà agli azzurri, al ct Sandro Campagna, a tutto lo staff della Nazionale dopo la sacrosanta protesta odierna, tanto civile quanto terribilmente efficace, visto che ha fatto subito il giro del mondo. Cantando l'Inno di Mameli con le spalle voltate agli arbitri prima di affrontare la Spagna, in acqua in sei per i primi quattro minuti e cominciando a giocare solo dal quinto, il Settebello ha dato uno schiaffo mediatico a un'inaccettabile ingiustizia. E splendido è stato il tributo riservato a Condemi, sceso in acqua per toccare il primo pallone e poi richiamato fra gli applausi di tutto il pubblico e la commozione dei compagni. La vergogna di Parigi rimarrà una macchia indelebile su queste Olimpiadi, durante le quali l'Italia ha pagato un pesante tributo ai torti arbitrali patiti nel judo, nella scherma, nella boxe e nella pallanuoto. L'orgoglio e la dignità del Settebello, contro l'Ungheria protagonista di una partita epica, valgono più di una medaglia. E non importa se dopo il ko con la Spagna, gli azzurri finiranno settimi o ottavi. Loro vanno a testa alta, altri devono andare a nascondersi.

 


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