Phelps contro la Wada: "Non possiamo più fidarci"

La leggenda del nuoto, insieme alla campionessa Allison Schmitt, ha esposto le sue critiche all'Agenzia mondiale antidoping
Phelps contro la Wada: "Non possiamo più fidarci"© Getty Images
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A un mese esatto dall'inizio delle Olimpiadi, la leggenda del nuoto Michael Phelps e la quattro volte medaglia d'oro Allison Schmitt hanno contestato la WADA, chiedendo una riforma dell'Agenzia mondiale antidoping. Queste sono solo le ultime di una lunga serie di contestazioni presentate dagli sportivi contro l'Agenzia mondiale antidoping. A indisporre i due fenomeni americani è stata la gestione dello scandalo doping nel nuoto cinese nel 2021. "Esorto il Congresso a utilizzare la sua notevole influenza sulla WADA per rendere l'organizzazione indipendente ed efficace. Non può essere una coincidenza che la WADA abbia ceduto ancora una volta alle pressioni dello sport internazionale, a scapito dell'atleta," ha detto Phelps parlando davanti alla sottocommissione di Sorveglianza e Controllo del Congresso statunitense.

Il caso di Tokyo

Lo scorso aprile il New York Times e l'emittente tedesca ARD hanno riferito di 23 nuotatori cinesi risultati positivi nel 2021 alla trimetazidina, una sostanza che può migliorare le prestazioni. Nessuno dei 23 nuotatori è stato sospeso o sanzionato, e la WADA ha accettato la spiegazione delle autorità cinesi secondo cui i risultati erano dovuti alla contaminazione del cibo in un hotel dove avevano soggiornato. Molti di questi atleti hanno poi vinto medaglie alle Olimpiadi di Tokyo. E 11 sono tra i nuotatori selezionati per le Olimpiadi del 2024 a Parigi.

Le parole di Phelps e Schmitt

"Come atleti, non possiamo più fidarci ciecamente dell'Agenzia mondiale antidoping, che dimostra continuamente di essere incapace o riluttante a far rispettare le sue politiche in modo coerente in tutto il mondo", ha continuato Phelps. Schmitt, 34 anni, era nella staffetta 4x200m stile libero che ha vinto l'argento a Tokyo, dietro alla Cina. Sebbene avesse sentito "voci di doping da parte della squadra cinese" nel corso della sua carriera, inizialmente non vi aveva dato peso. "Ma oggi, dopo aver saputo che la staffetta cinese era composta da atleti che non avevano scontato una squalifica, ho dei dubbi", si è rammaricata. "Chiedo, a nome degli atleti americani, la responsabilità della WADA e del sistema globale antidoping", ha aggiunto la nuotatrice.


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