Tamberi distrutto piange senza sosta: “Non è giusto, non me lo meritavo”

Il giorno tanto atteso si trasforma in un incubo: "Ci ho provato con tutte le forze ma non ce l'ho fatta, mi dispiace da morire"
Tamberi distrutto piange senza sosta: “Non è giusto, non me lo meritavo”© Getty Images
Chiara Zucchelli
3 min

Che poi, alla fine, è veramente tanto suggestiva l’immagine di Gianmarco Tamberi che, tuta dell’Italia enorme, zaino e trolley, lascia lo Stade de France mentre il sole tramonta e le note sono quelle di I Will Survive. Forse si potrebbe chiudere qui il racconto della notte di Gimbo, il capitano, leader e portabandiera dell’Italia che sognava di difendere l’oro olimpico di Tokyo e invece si è accontentato di difendere l’onore dello sport. Accontentato, poi? Tamberi, aiutato anche da una narrazione social moderna (perfetta per qualcuno, eccessiva per altri, ma i social bisogna saperli usare), ha raccontato la sua giornata tra flebo, ospedale e pedana minuto per minuto. Niente comunicati, almeno lui, solo foto, post e storie. E poi l’arrivo allo stadio, i salti, gli errori, le lacrime. Tantissime in pista, qualcuna anche davanti a telecamere e microfoni. Soprattutto quando parla della vita che ha messo da parte in questi tre anni, dello sport davanti a tutti, della famiglia che avrebbe voluto costruire con Chiara subito dopo le nozze e, invece, ha rimandato. Voleva solo questa notte e adesso che ce l’ha alle spalle forse riuscirà a liberarsi da questa ossessione.

La commozione di Tamberi: "Non è giusto"

Con gli occhi lucidi e la voce strozzata, magrissimo, Tamberi racconta: “Mi dispiace da morire, nonostante tutto mi ero convinto che potevo fare qualcosa. Ho lavorato così tanto per questa gara, non riesco ad accettarlo. Sentivo questa come l’ultima vera gara a cui dedicare la vita, non mi sono mai fermato a guardare cosa avevo raggiunto, volevo continuare a lottare, mi dispiace da morire quello che è successo perché non lo meritavo. Ho dato tutto allo sport, tutto me stesso. Forse sbagliando, visto come è andata. Ti perdi tanto… (piange, ndr). Ci ho provato fino alla fine, in pedana mi sono detto di dimenticare tutto, ma non ce l'ho fatta, ci ho provato con tutte le forze”. Tamberi, abbracciato dagli amici di una vita (che sono e saranno sempre la famiglia che ti scegli) subito dopo l’eliminazione ha onorato lo sport, ancor di più olimpico, perché ha scelto di esserci pur sapendo di avere pochissime possibilità. Lo doveva agli italiani, che pure hanno tifato per lui e lui ringrazia tanto? No. Lo doveva a se stesso. Presto per dire se ci riproverà. Ma You will survive, Gimbo. Poco ma sicuro.


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