Jacobs e le parole a caldo: "La mia carriera non è finita". Poi va dal medico

Il campione olimpico di Tokyo arriva quinto a Parigi e ci tiene subito a chiarire come sta e i progetti per il futuro
Dalla nostra inviata Chiara Zucchelli
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La verità è che Marcell Jacobs voleva la medaglia e a un certo punto, visto come era partito nella finale olimpica dei 100 metri, era pure convinto di riuscirci. Non ce l'ha fatta, è arrivato quinto, ma nulla toglie all'importanza della sua impresa: due finali olimpiche individuali di fila, unico europeo stasera in pista nella gara regina, un'immagine stupenda per lo sport italiano. Jacobs, a fine gara, parla solo alle tv, in zona mista non si ferma perché doveva, e voleva, andare dal medico. In teoria sono solo crampi ma visto che c'è la staffetta meglio andare sul sicuro. 

Jacobs, le prime parole dopo il quinto posto alle Olimpiadi

"Non posso essere contento, anche se il tempo di reazione dai blocchi è stato ottimo. Io però ho dato più del 100 per cento, ho spinto al massimo. Ho lavorato così tanto e duramente in questo periodo e avrei voluto conquistare una medaglia anche se 9''85 non è un tempo da buttare via, nelle passate edizioni si saliva sul podio, questa volta no. Hanno corso più veloce di me. Volevo essere io a festeggiare un oro olimpico, ma la mia carriera non finisce qui, Anzi. Nella vita bisogna sapersi rialzare dopo che si cade". Sulle sue condizioni Jacobs dice: "Solo crampi, forse non ero ben idratato. Lo risolviamo domani. E sono pronto a scendere in pista con la 4X100". L'Italia lo aspetta, lui ci crede. Non può essere finita solo qui. Ma solo domani si capirà meglio il motivo della fasciatura e del ghiaccio alla coscia sinistra.


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