Così diversi, così vincenti

L’oro di ieri del ciclismo, arrivato grazie alla coppia Consonni-Guazzini, diventa il simbolo della nostra Olimpiade: leggi il commento
Così diversi, così vincenti© Getty Images
Paolo de Laurentiis
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Squadra che vince cambia modo di vincere. Per un paio di giorni, prima di uscire dalla bolla olimpica, proviamo a dar retta a Velasco, pensando a quello che abbiamo e non a quello che ci manca. L’oro di ieri del ciclismo, arrivato grazie alla coppia Consonni-Guazzini, diventa il simbolo della nostra Olimpiade: con l’undicesimo successo facciamo meglio di Tokyo che sembrava irripetibile e - ancora di più - è il decimo oro “nuovo” rispetto alla precedente spedizione. Il bicchiere mezzo vuoto - quello che Velasco non vuole guardare - è che dei dieci successi giapponesi, siamo riusciti a confermarne soltanto uno con Tita e Banti nella vela. Il bicchiere tutto pieno dice che, a distanza di soli tre anni, il movimento sportivo italiano è stato in grado di produrre altri dieci ori olimpici in sport o specialità completamente diversi. Vuol dire 20 vittorie olimpiche tra il 2021 e il 2024. Se vi pare poco.

Che l’Italia dello sport sia clamorosamente trasversale si sostiene da tempo, mancava però il timbro che potesse certificare quanto di buono è stato fatto in questi anni, in tutti i settori, senza lasciare indietro nessuno come nostra tradizione. Atletica (5), canottaggio (1), ciclismo (1), karate (1), taekwondo (1), vela (1) questo il bottino d’oro del 2021. Vela (2), nuoto (2), ciclismo (1), tiro a volo (1), ginnastica artistica (1), tennis (1), judo (1), canoa (1), scherma (1) il bilancio parziale di Parigi 2024 che potrebbe ancora regalarci soddisfazioni. Non ultima quella della pallavolo femminile, perché un oro di squadra non lo festeggiamo da troppo tempo e ci manca davvero tanto. Velasco per una volta ci perdonerà.


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