Caso Angela Carini, Malagò è netto: "Siamo dalla sua parte e la proteggiamo"

Il presidente del Coni: "Le regole ci sono, giuste o sbagliate che siano"
Dalla nostra inviata Chiara Zucchelli
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Non si è parlato quasi d'altro oggi a Parigi, anche se le medaglie hanno (per fortuna) lasciato spazio allo sport vero e proprio. Il caso di Angela Carini ha monopolizzato l'attenzione e stasera ne ha parlato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Sportface Tv: "Questa situazione ha creato un po’ di imbarazzo istituzionale. Ribadisco che il Coni protegge la sua atleta e che è stato fatto tutto ciò che si poteva fare in precedenza per creare una discussioni con le parti in gioco. Dovete sapere che IBA (Federazione Internazionale Boxe, ndr.) è commissariata da un anno e mezzo e che il pugilato è da riformare assieme al Cio, ma soprattutto Khelif è nei circuiti ormai da 7/8 anni, non è che ha fatto la prima gara oggi, e che ha già gareggiato in più occasioni, anche perdendo. come ad esempio a Tokyo. Ha un passaporto che non devo giudicare io in cui è dichiarato che è donna. Non ci sostituiamo ai mesteri degli altri. Dieci medici hanno valutato e testato quelli che sono i valori ormonali di questa atleta. Le regole, giuste o sbagliate che siano, sono queste e noi non possiamo fare altro che rimanere dalla parte della nostra Angela. Un esempio concreto? Caster Semenya. Sì, un caso fotocopia, durato due anni. Una commissione scientifica ha rilevato che lei non poteva fare gare di potenza, ma solo il mezzofondo dove a livello continentale, in Sud Africa, andava molto bene ma non ha più ottenuto risultati di rilievo. Questi sono i dati e le regole”. 


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