Jacobs, che succede: i dubbi e i pensieri prima degli Europei e delle Olimpiadi

Lui riconosce: "A Ostrava la mia gara peggiore". Tilli scettico sul lavoro di Reider, Di Mulo fiducioso
Franco Fava
4 min

«Quella di Ostrava è stata la mia peggiore gara di sempre: ora ho bisogno di gareggiare e voglio arrivare nelle migliori condizioni agli Europei di Roma, in casa, un evento importante perché sono il campione in carica. A Parigi avrò la mia opportunità e voglio giocarmela». 
Così Marcell Jacobs, che stasera torna in pista al Bislett di Oslo «per fare lo stagionale e divertirmi». Ma i numeri sono spietati: nelle prime tre gare quest’anno è rimasto al di sopra dei 10”: dal 10”11 dell’esordio in Florida al 10”19 di martedì a Ostrava, passando per il 10”07 ai Marmi di Roma. Nella tappa norvegese della Diamond League, a nove giorni dalla finale europea all’Olimpico, quando dovrà difendere il titolo conquistato due anni fa a Monaco di Baviera con 9”85 (l’ultima volta al di sotto dei 10”), MJ cerca risposte confortanti dal cronometro. Dopo la stagione d’oro dei Giochi del 2021, il rendimento sui 100 del bi-campione olimpico è andato sempre peggiorando nonostante l’exploit del titolo iridato sui 60 indoor conquistato nell’inverno post-Tokyo a suon di record europeo in 6”41.

Azione

Ma se le statistiche in atletica hanno un valore specifico, a far suonare il campanello d’allarme sulle condizioni del “nuovo” Jacobs a stelle e strisce - otto mesi dopo la drastica decisione di lasciare Roma e coach Paolo Camossi per trasferirsi a Jacksonville alla corte del guru dello sprint, lo statunitense Rana Reider - è la sua azione di corsa troppo macchinosa che penalizza la fase di accelerazione nonostante ci sembri di cogliere qualche miglioramento all’uscita dai blocchi.  
A Ostrava è stato preceduto con 10”10 dal compagno d’allenamenti De Grasse (miglioratosi di un centesimo rispetto alla gara d’esordio di Jacksonville, quando Jacobs era stato battuto per soli tre millesimi), dal giamaicano Forde in 10”17, con l’altro canadese Jerome Blake (anche lui seguito da Reider) appaiato con lo stesso crono dell’azzurro.

I dubbi di Jacobs

Cosa c’è che non va nelle prestazioni del bresciano? E soprattutto perché non vince più (5 sconfitte su 5 nel 2023 sui 100, mentre da Tokyo e per l’intero 2022 era rimasto imbattuto in 22 gare, compresi i 12 successi nelle indoor)? 
«Già a Roma non mi era piaciuto, ma ci poteva stare il 10”07. Non mi aspettavo però il 10”19 di Ostrava dopo otto mesi trascorsi in Florida, una scelta sulla quale sono sempre stato scettico», l’analisi di Stefano Tilli, già primatista mondiale dei 200 indoor e argento iridato nel 1983 con la 4x100 di Mennea, oggi apprezzato commentatore Rai. 
«Mi lascia perplesso il fatto che abbia lavorato per cambiare la partenza: uno che vince il titolo mondiale sui 60 ha bisogno di lavorare su questo punto? Così come ho forti dubbi sui lavori con i pesi ad aria compressa, che noi abbiamo scartato trent’anni fa perché non funzionali». E quindi? «Per restare sul tecnico noto come l’infortunio alla coscia destra di un anno fa non sia mai stato del tutto superato e che anzi abbia prodotto un danno neurologico - spiega Tilli - Se non sale di frequenze e quindi non accumula velocità è perché una gamba frena (la destra). In sostanza non riesce a sviluppare la massima velocità, come fa De Grasse, nel finale gara». E in vista di Roma: «Non aspettiamoci che in una settimana possa scendere a 9”96, oggi vale 10”10-10”13 e per difendere il titolo europeo dovrà fare meno di 10”. Per fortuna il panorama continentale è moscio».

Staffetta

In chiave staffetta ed Europei non sembra allarmarsi il responsabile nazionale Filippo Di Mulo: «Ora dovranno fare tesoro di queste tre gare. Credo che Reider abbia focalizzato il lavoro di tutti i suoi per raggiungere il top a Parigi. Anche se De Grasse è passato dai tre millesimi di margine un mese fa ai nove centesimi di Ostrava. Per Marcell magari non sarà una passeggiata riconfermarsi a Roma, ma sono certo che all’Olimpiade sarà al top. L’importante è che sia in salute». Anche in chiave 4x100 la situazione non è proprio l’ideale: «Ci stiamo preparando per gli Europei senza il secondo frazionista e non è il massimo». 


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