Olimpiadi, stretta sui social degli atleti: rischiano la sospensione dell’account

Qualche concessione e tanti divieti. L’intelligenza artificiale monitorerà i post dei campioni: tutti i dettagli
Olimpiadi, stretta sui social degli atleti: rischiano la sospensione dell’account© Getty Images
Erika Primavera
3 min

Pubblicare foto e video della cerimonia di apertura, sì. Registrare un video mentre si riceve una medaglia, no. Via libera per le foto scattate nel Villaggio Olimpico, divieto assoluto di fare dirette o riprendere le postazioni antidoping. Atleti e smartphone, istruzioni per l’uso. Social, ovviamente. Ogni Olimpiade ha le sue regole e Parigi 2024 non fa eccezioni nemmeno per il campione influencer abituato a condividere gioie e sacrifici, allenamenti e vittorie, retroscena e contenuti esclusivi. Follower di tutta Italia, siate comprensivi: chi sgarra viene oscurato e allora addio cuoricini e like ai post. Dove non arriva il buon senso, arriva una sorta di netiquette dei social. Il galateo a cinque cerchi del perfetto atleta 4.0 è costituito da un elenco di concessioni e divieti, regolamenti per un uso consapevole dell’Olimpiade più social di sempre, tra Instagram e Tik Tok, X oppure Facebook. Si comincia il 18 luglio, giorno di apertura del Villaggio Olimpico, e si dovrà fare attenzione fino alla sua chiusura il 13 agosto. Cominciamo con le buone notizie. Semaforo verde a foto e video (di massimo 2 minuti) sia nelle aree accessibili solo agli accreditati - come il Villaggio e gli impianti - sia in quelle aperte al pubblico, con una sola eccezione: nella sede di gara si può postare fino a un’ora prima del via della competizione, dopo si dovrà attendere di aver lasciato la zona mista e l’area antidoping. 

Olimpiadi, i divieti social 

La lista dei contenuti proibiti è leggermente più lunga. Spazia dal no categorico alle dirette fino al divieto alla diffusione di video che riprendono le fasi delle cerimonie medaglia o di gioco (compresi inni, sorteggi e celebrazioni), passando per quello di svolgere attività marketing o monetizzare i propri post, così come stringere accordi commerciali con piattaforme social o media. Tantomeno sarà possibile cedere le proprie immagini ad altri. Come tutti i “reati”, anche quello social avrà la sua pena da scontare. Il ruolo dello sceriffo verrà interpretato da una entità guidata dall’intelligenza artificiale: l’Internet Monitoring Programme scandaglierà gli account alla ricerca degli utenti più o meno incauti, e li punirà con il contenuto rimosso in caso di violazioni. Alla terza, l’account sarà sospeso. È il caso di dirlo: Parigi val bene un profilo oscurato?  


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