Nella finale per il bronzo del compound open, sotto il sole cocente allo Yumenoshima Park, Maria Andrea Virgilio ha sconfitto la russa Stepanida Artakhinova per 142-139 salendo così sul podio a cinque cerchi. Decisive le ultime tre frecce dell'azzurra: 10, 10, 10 per chiudere i conti. Si tratta della ventottesima medaglia azzurra alla Paralimpiade di Tokyo, la prima per il tiro con l'arco paralimpico dopo le due conquistate all'Olimpiade.
Il cammino fino al podio
"Bello finalmente battere la russa che mi aveva sempre sconfitto in passato e che ci aveva escluso anche nella gara a squadre di ieri". Queste le parole di Virgilio dopo la medaglia di bronzo."Questa medaglia mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti in questi anni, per cui ringrazio l'Asd Diamond Archery di cui è il presidente è Guglielmo Fuchsova che è anche il mio tecnico. Sono nata a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, per la mia patologia che è la spina bifida, ma sono una trapanese doc. Mi sono già arrivati tanti messaggi, a casa sono impazziti per questa medaglia, non hanno dormito la notte. Le dediche? Preferisco farle in privato". La trentaseienne siciliana poi ricorda il cammino che l'ha portata sul podio: "L'incontro più difficile è stato quello con la mia compagna di stanza Eleonora Sarti ai quarti di finale, soprattutto dal punto di vista nervoso anche perchè siamo amiche. Con lei abbiamo parlato prima della gara e le avevo chiesto qualche consiglio perchè lei aveva più esperienza di me, avendo già fatto Rio".