Judoka egiziano non stringe mano all'israeliano: piovono critiche

Il presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia: «Gesto sbagliatissimo, potrebbe essersi trattato di una trovata pubblicitaria»
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GENOVA - "Ha sbagliato, ed ha sbagliato molto, l'atleta egiziano a non stringere la mano al suo avversario israeliano". Così Foad Aodi, presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), ha condannato il gesto del judoka Islam El Shehaby, che si è rifiutato di stringere la mano del suo avversario, l'israeliano Or Sasson, dopo essere stato battuto negli ottavi di finale della categoria 100 chilogrammi ai Giochi di Rio. "Me lo ha chiesto proprio ieri mio figlio Nader che ha 18 anni",

ha raccontato Aodi, arabo israeliano nato vicino a Nazareth. "Questo è un gesto enormemente sbagliato perchè lo sport è una cosa e la politica è un'altra. È un gesto sbagliatissimo che non fa parte dello spirito sportivo e non escludo che possa essersi trattato di una trovata pubblicitaria dell'atleta".


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