Federica e un ko senza spiegazioni

La Pellegrini vista ieri si giocava l'argento con la Sjostrom, quella di oggi ha chiuso quarta dietro la McKeon: in 24 ore dal sogno all'incubo
Federica e un ko senza spiegazioni© ANSA
di Paolo de Laurentiis
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ROMA - Non c’è una spiegazione ed è peggio del quarto posto. Poi verrà fuori di tutto perché della Divina si parla sempre, non solo in piscina: l’età, l’appagamento, il logorio, la bandiera, la stanchezza, la preparazione sbagliata e chissà quante altre cose. Ogni possibile motivazione invece è smontata dal percorso che ha fatto Federica nell’ultimo anno e mezzo e la sua faccia stralunata subito dopo la gara lo dimostra: non trova una chiave di lettura neanche lei, che ha fatto delle sue sensazioni il punto di forza di un’intera carriera. Forse perché una chiave di lettura non c’è. E’ una gara nata male e finita peggio, succede nella vita di tutti gli atleti. Il problema è “quando” succede: in questo caso nel momento peggiore. Detto - per dare una dimensione alla carriera della Pellegrini - che nella storia del nuoto mondiale, non esiste atleta donna che sia mai salita sul podio olimpico 12 anni dopo aver vinto la prima medaglia, resta l’amarezza.

Federica è vecchia? 28 anni non sono pochi e la sua carriera è lunghissima ma in questa stagione ha fatto grandi tempi in condizioni ben peggiori: non si invecchia da un mese all’altro, da un giorno all’altro. E’ preparata male? Il dubbio viene perché l’anno scorso successe la stessa cosa: benissimo a maggio-giugno, in calo ad agosto al mondiale di Kazan dove comunque chiuse seconda alle spalle della Ledecky. Però, a differenza dell’anno scorso, la Pellegrini di oggi era molto (ma molto) più in forma e lo dimostra la semifinale di ieri che ha gestito a suo piacimento con tempi praticamente sovrapponibili a quelli di oggi (26”98-56”25-1’25”76-1’55”42 in semifinale, 27”09-56”45-1’25”84-1’55”18 in finale) con una differenza anche visiva enorme: in semifinale era fluida ed è arrivata quasi senza fiatone, oggi boccheggiava. E’ appagata? Non scherziamo: il modo in cui si è avvicinata a Rio è stato superprofessionale. E’ stanca? Non regge nemmeno questa motivazione: dall’inizio delle Olimpiadi ha gestito le sue energie a partire dalla staffetta 4x100 stile libero e nei due turni dei 200 stile libero ha passeggiato, le ridevano gli occhi da quanto si sentiva bene in acqua. Ha avuto paura? Dopo quattro Olimpiadi sarebbe quantomeno originale. Le altre sono più forti? Togliamo la Ledecky ma la Pellegrini vista ieri se la giocava con la Sjostrom per l’argento e lei lo sapeva, quella di oggi è arrivata alle spalle della McKeon.

E torniamo alla (non) risposta di prima. A volte non esiste una spiegazione per una gara toppata: quando capita agli altri dicono che sia il bello dello sport, che i risultati non sono mai una scienza esatta. E’ sicuramente così. Ma quando ti ci trovi dentro, per di più a un’Olimpiade, devi proprio amarlo tanto il tuo sport per non cominciare a odiarlo.


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