PYEONGCHANG - E' un'Italia affamata di medaglie quella che si presenterà al via delle XXIII Olimpiadi invernali, il prossimo 9 febbraio a PyeongChang. Affamata di un qualcosa che non ha mai mangiato. O quasi. Scorrendo uno per uno i nomi dei 121 atleti che rappresenteranno il nostro Paese ai Giochi, infatti, si scopre che solo otto di questi hanno già vinto in passato una medaglia olimpica. Sono ben 113, di conseguenza, gli atleti che sperano di rompere il ghiaccio (è proprio il caso di dirlo, viste le temperature che si prevedono in Corea) proprio in questa edizione.
LA PORTABANDIERA - A guidare la pattuglia degli otto medaglisti c'è la portabandiera azzurra, Arianna Fontana, già arrivata in Corea da qualche giorno. Capitana a tutti gli effetti, visto che tra tutti gli azzurri è lei a vantare più medaglie (ben cinque, con un argento e quattro bronzi). La punta di diamante dello short track azzurro ha anche un altro piccolo primato, essendo salita sul podio in tutte e tre le edizioni dei Giochi alle quali ha preso parte (un bronzo a Torino 2006, un altro a Vancouver 2010, un argento e due bronzi a Sochi 2014). La speranza è che la serie possa allungarsi a PyeongChang.
L'ALTRA DELLO SHORT TRACK - Una delle medaglie di Arianna Fontana a Sochi arrivò in staffetta. Di quella squadra faceva parte anche Martina Valcepina, che nel frattempo è diventata mamma, poi ha deciso di tornare alle gare e lo ha fatto con profitto, tanto da vincere due titoli ai recenti Europei. Nello short track, per emergere, bisogna sempre "chiedere il permesso" ai pattinatori asiatici, però anche la Valcepina con un po' di fortuna può dire la sua.
I BIATHLETI - Tre su otto: è tra gli atleti del biatlon che si nasconde il maggior numero di medaglisti olimpici azzurri. Merito di un'unica gara, la staffetta mista di Sochi 2014, che portò sul podio Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik Windisch (insieme a Karin Oberhofer, che a PyeongChang non ci sarà perché da poco è diventata mamma). Tutti sperano di ripetere quell'esperienza, la Wierer è quella che ha le chance maggiori.
IL DISCESISTA - Christof Innerhofer ancora maledice quei sei centesimi che gli hanno tolto l'oro nella discesa olimpica di Sochi. Qui a PyeongChang proverà a rifarsi, anche se gli anni passano per tutti e ora il suo ruolo è quello dell'outsider. Ma dotato di una classe purissima.
LA STELLA DEL GHIACCIO - Carolina Kostner è da oltre un decennio la stella indiscussa del pattinaggio su ghiaccio in Italia. A Sochi riuscì a conquistare un bronzo che forse valeva anche qualcosa in più, poi quella strana squalifica per un doping non suo ma del suo compagno, Schwazer, e il ritorno alle gare. In Corea forse si chiuderà la sua carriera. Chi sa che non si chiuda su un podio olimpico.
IL COMBINATISTA - L'ultimo della lista è Alessandro Pittin. Ultimo perché è l'unico degli otto a non aver vinto medaglie a Sochi: il suo storico bronzo (il primo di un italiano nella combinata nordica) risale infatti a Vancouver 2010. A Sochi chiuse quarto, in Corea proverà a riprendere quel discorso interrotto otto anni fa.