Nippon Steel, "inappropriato" ruolo politica su Us Steel

Azienda giapponese vuole concludere acquisizione entro fine anno

            
            Nippon Steel, "inappropriato" ruolo politica su Us Steel
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(ANSA) - TOKYO, 11 DIC - Nippon Steel considera "inappropriato" il ruolo svolto dalla politica statunitense nella vicenda Us Steel, dopo che Bloomberg News ha riferito che il presidente Joe Biden avrebbe deciso di bloccare formalmente la proposta di acquisizione da 14,1 miliardi di dollari per motivi di sicurezza nazionale, entro la fine del mese. "È inopportuno che la politica continui a prevalere sui veri interessi della sicurezza nazionale, soprattutto quando l' alleanza essenziale tra Stati Uniti e Giappone costituisce una base importante per ogni intesa", ha dichiarato Nippon Steel in un comunicato. L'accordo proposto è attualmente all'esame del Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius), presieduto dal segretario del Tesoro Janet Yellen, che ha il compito di esaminare se le transazioni internazionali che coinvolgono imprese nazionali possano avere un impatto negativo sulla sicurezza nazionale del Paese. La conclusione del processo è prevista per la fine di dicembre. Dello stesso avviso è il presidente eletto, Donald Trump - che ha dichiarato che bloccherà l'accordo in linea con la sua piattaforma "America First". Separatamente, Nippon Steel ha comunicato che si impegnerà a versare 5.000 dollari a ciascun dipendente di Us Steel come "bonus di chiusura" una tantum, nel caso in cui l'acciaieria giapponese sia autorizzata a completare l'acquisizione dell'azienda americana. "Ci auguriamo che questo premio dimostri l'impegno a lungo termine di Nippon Steel a condividere il successo di Us Steel, e a fornire un futuro più sicuro ai dipendenti, alle loro famiglie e alle comunità", ha dichiarato in un comunicato Takahiro Mori, direttore e vicepresidente di Nippon Steel. Gli azionisti della azienda americana in passato hanno appoggiato l'offerta, che sulla carta mira a rendere l'impresa più competitiva a livello globale, creando il terzo produttore di acciaio al mondo per volumi. La fusione proposta, tuttavia, è stata osteggiata dal potente sindacato United Steelworkers, con sede in Pennsylvania, lo stato rivelatosi chiave per le elezioni presidenziali. Secondo i dati della World Steel Association, la US Steel, fondata nel 1901, un tempo simbolo della competitività economica americana, ha faticato a tenere il passo con la concorrenza dei rivali stranieri, classificandosi al 24mo posto nel 2023 a livello mondiale. (ANSA).

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