Calcio: D'Aversa 'festeggiamo', Fabregas 'mancata cattiveria'

Tecnico toscani: 'Dobbiamo migliorare e concretizzare di più'

            
            Calcio: D'Aversa 'festeggiamo', Fabregas 'mancata cattiveria'
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(ANSA) - EMPOLI (FIRENZE), 04 NOV - Roberto D'Aversa si gode il ritorno alla vittoria del suo Empoli: "Come ho detto ieri sarebbe stata una partita importante contro una diretta concorrente. Ci tenevamo per i nostri tifosi, ora è giusto festeggiare. La prestazione, soprattutto nel secondo tempo ci deve insegnare che dobbiamo migliorare e concretizzare di più". Empoli che trova la rete di Pellegri, un'arma in più: "Lui è un calciatore completo - dice D'Aversa - dobbiamo essere bravi e fortunati, senza che vengano fuori quelle problematiche fisiche che ha passato. Ha fatto una grande prestazione, è importante contare su più giocatori con partite così ravvicinate". Un Empoli completamente diverso nella ripresa: "Questa squadra ha sempre dimostrato di concedere poco, nell'intervallo gli ho chiesto solo coraggio. Nel primo tempo abbiamo sbagliato qualche scelta, nel secondo tempo sono entrati più convinti" Dall'altra Cesc Fabregas non vuol sentire parlare di crisi: "Crisi è una parola importante, crisi è ciò che sta succedendo a Valencia. Abbiamo perso, complimenti all'Empoli, è stata una partita di basso livello. Hanno trovato un gol su una palla lunga, forse hanno avuto più fame e cattiveria. Il mio messaggio alla squadra è che siamo vicini a competere e concediamo poco, ma ci penalizza molto. Sapevo che ci sarebbero stati momenti difficili, io ero preparato. Sarei sorpreso se la gente pensasse il contrario. L'anno scorso non eravamo una squadra per andare in A, abbiamo fatto un grande campionato trovando la A. Siamo qua, la strada è lunga e dobbiamo migliorare". Il tecnico lancia anche un j'accuse ai suoi giocatori: "Ci è mancata più la cattiveria e la fame. Non penso sia un discorso tecnico o tattico, se analizziamo i dati concediamo pochissimo. Si tratta di una questione individuale anche da giocatore ho visto che un allenatore ha un confine che non può superare su questo tema. Sono i calciatori che ci devono credere e gestire meglio. Ci sono state tante azioni uomo contro uomo che non abbiamo gestito bene. Dobbiamo lottare, siamo una famiglia, è questo che ci ha portato qui l'anno scorso. La A è una strada nuova per noi, abbiamo tanta gente che deve adattarsi a tutto questo". (ANSA).

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