Gli acquisti di automobili in Italia continuano a frenare e in Europa non va meglio. L’anno era iniziato con dei volumi leggermente in aumento, niente di esaltante e ancora molto distanti dagli acquisti che gli italiani facevano prima del Covid. Circa il 20% in meno. Negli ultimi mesi si stanno vendendo meno automobili rispetto allo scorso anno. Una situazione preoccupante che non vede vie d’uscita rapida, considerando che da gennaio scattano le penalità milionarie a carico dei Costruttori che non rispettano il nuovo livello medio di emissioni di CO2. Se le multe rimangono in vigore i Costruttori ridurranno la vendita delle vetture tradizionali e punteranno sull’ibrido con la spina e sull’elettrico che oggi non si vendono perché cari, oltre tutti i problemi di ricarica. La soluzione alcuni la vedono nei dazi ai cinesi e negli incentivi agli acquisti. Non è così che si cura il malato. Il grande Marchionne, l’ultimo vero gigante del mondo dell’auto, considerava gli incentivi un problema più che una soluzione. Un anticipo di acquisto che si sarebbe scontato alla fine degli incentivi. Tutto vero.
Sono le strategie delle Case, non di tutte, e dei Governi che sono sbagliate e non si risolvono con la droga degli incentivi e con i dazi ai cinesi. Ci vuole altro. Una revisione del modello di sviluppo del mercato e della ricerca di affinità con il consumatore. La grande confusione causata dal tutto elettrico 2035, senza risolvere tutti i problemi e un solido piano industriale, va rimossa e l’obiettivo dell’elettrico riformulato sulla base del comportamento dei consumatori. Le vetture invece di essere sempre più grandi e più pesanti, devono essere più piccole e meno pesanti. E invece di aumentare i prezzi ben sopra la soglia dell’inflazione, vanno contenuti per consentire al cliente medio il rinnovo del suo parco vetture. C’è tra i Costruttori, pochi, chi non ha abbandonato le vetture piccole e anzi ne ha progettate di nuove e i risultati vengono. I giapponesi, in particolare Toyota , vendono di più, così i coreani e la Dacia che con le vetture GPL domina il mercato. FIAT invece diminuisce mese dopo mese e quando non ci sarà più la Panda attuale, avrà finito con la sua strategia di essere la regina in Europa per le vetture piccole.