Lo scenario preoccupa

Gli incentivi statali in Europa non sono sufficienti, i prezzi delle automobili sono troppo alti e il rinnovo del parco è molto lento
Lo scenario preoccupa© EPA
di Massimo Ghenzer
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L’anno sta per finire e dal prossimo gennaio scattano le multe miliardarie per i produttori di auto che supereranno i limiti di 95 grammi per chilometro di CO2. Lo scenario che si prospetta è drammatico. Gli acquisti di vetture elettriche e ibride con la spina ristagnano, gli incentivi statali in Europa non sono sufficienti, i prezzi delle automobili sono troppo alti e il rinnovo del parco è molto lento. La Commissione UE si è installata, ma non dedica sufficiente attenzione ai problemi del mercato auto. Gli errori commessi dalla politica e dai produttori europei negli anni passati sono sotto gli occhi di tutti. Si è imposta per legge una transizione energetica senza un piano industriale concordato e finanziato come ha ricordato anche Draghi nel suo report alla UE. Qualcuno dovrà analizzare le assurdità commesse in questi anni in Europa e dare delle spiegazioni, delle risposte, ai cittadini elettori che pagano le tasse e devono affrontare problemi economici di grande impatto sociale, con chiusure di fabbriche e licenziamenti.

Nella recente audizione di fronte ai Parlamentari italiani, Tavares non ha trovato di meglio che suggerire un aumento delle tasse per finanziare gli incentivi nel nostro Paese. Senza incentivi ha detto che l’elettrico non si vende. Stellantis gestisce 14 brand di ogni tipo oltre ai veicoli commerciali. Produce e vende in Europa, USA e Sud America. Ha ridotto da otto milioni pre Covid a poco più di sei milioni la produzione, ha aumentato i prezzi come non mai e ha diminuito del 40% il valore di borsa. Insomma, una situazione di crisi acuitasi nel terzo trimestre di quest’anno dove le consegne di auto in Europa e in USA sono crollate. Stellantis in Cina ha una presenza estremamente marginale e non ha prospettive di crescita. Tavares, in scadenza di mandato nel 2026, come risposta alla crisi ha cambiato i vertici aziendali. Questa non è la soluzione. Al vertice della Maserati e dell’Alfa ha messo un italiano di valore e di grande esperienza Fiat, ma senza adeguati investimenti, che mancano da decenni, non potrà fare miracoli. Con la nomina di Santo Ficili si è dato un alibi, a meno che non si dedichino risorse finanziarie e tecniche e piattaforme dedicate a questi prestigiosi brand. Elkann e non Tavares deve dare le risorse a Ficili, visto che il portoghese è a fine corsa.


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