La crisi di Stellantis

La produzione di Stellantis in Italia nei primi 9 mesi del 2024 segna un calo del 31,7% rispetto allo scorso anno
La crisi di Stellantis© LAPRESSE
di Massimo Ghenzer
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I numeri sono impietosi la produzione Stellantis in Italia nei primi 9 mesi del 2024 è stata pari a 387.000 veicoli, automobili e commerciali. Un calo del 31,7% rispetto allo scorso anno. Se si considerano solo le autovetture il calo è stato anche più drastico il 40,7% in meno con 237.000 unità prodotte. Con questi dati negativi Carlos Tavares si è presentato all’audizione con i parlamentari italiani la scorsa settimana. Marchionne era riuscito ad aumentare gradualmente la produzione di veicoli nel nostro Paese arrivando a superare il milione di unità. Una bella differenza rispetto a quello che ha realizzato Stellantis di John Elkan oggi. Il Governo italiano ha incontrato Tavares più volte e ha fissato in un milione di unità la produzione di veicoli, da raggiungere prima possibile.

Siamo enormemente distanti e Tavares non ha presentato un solido programma per raggiungere questo obiettivo. John Elkann si è defilato, ma l’erede degli Agnelli è lui, e dovrebbe tutelare oltre Stellantis, anche le componenti italiane del gruppo: FIAT , Maserati, Lancia e Alfa Romeo . I Brand italiani sono in crisi e rischiano di sparire nei prossimi anni. Lo scudo di Elkann di fronte ai parlamentari italiani è stato Tavares che non si è reso conto della rappresentanza che i parlamentari hanno del popolo italiano. Il rispetto dovuto a una commissione parlamentare è il rispetto che si deve a un’intera nazione. Viste le risposte e le proposte che il CEO ha dato ai parlamentari c’è da restare stupiti per l’arroganza e la supponenza. Per costruire un milione di veicoli in Italia ha detto di avere bisogno di un milione di clienti. Questa è un’affermazione che grida vendetta, i veicoli si vendono in parte nel paese dove si producono e per la maggior parte si esportano. Sta a Stellantis costruire vetture che si vendono. Ha poi battuto uno dei tasti preferiti, ovvero il costo di produzione, affermando che costruire in Italia è più caro. Sorprendenti allora la notevole diminuzione dei margini a livello mondiale che Stellantis ha consuntivato di questi tempi. Ha poi affermato che per vendere l’elettrico ha bisogno di incentivi. Proposta totalmente fuori contesto. Mi chiedo cosa sarebbe successo se un CEO italiano avesse fatto dichiarazioni di questo tipo a una audizione di parlamentari francesi.


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