I cinesi sanno vendere le auto

I cinesi propongono il tradizionale contratto di concessione più conosciuto e famigliare alla rete europea che non si trova a proprio agio con il contratto di agenzia che alcune Case vogliono imporre
I cinesi sanno vendere le auto© EPA
di Massimo Ghenzer
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L’industria automobilistica cinese si è andata formando in questi ultimi decenni ed è costituita da una miriade, c’è chi dice cento, di piccole, medie e grandi imprese. È un numero eccessivo che comprende anche piccolissime realtà locali e regionali che tendono ad essere acquisite da imprese più grandi. Il processo di accorpamento è in corso e il numero si ridurrà ma la grandezza del mercato locale, il doppio dell’Europa, e l’espansione all’estero porteranno i produttori principali ad avere le dimensioni delle aziende auto occidentali, con in più il supporto del Governo per quanto riguarda la produzione di vetture elettriche. L’espansione dei principali produttori all’estero e in Europa è iniziata.

La BYD, la NIO, la SAIC che ha acquistato il brand inglese MG , la XPeng, la Aiways, la GWM (Great Wall Motors) hanno iniziato a vendere con più o meno successo, stanno acquisendo le conoscenze necessarie e creano una rete che a fronte della contrazione delle vendite dei Marchi europei e del netto ridimensionamento di Ford Motor Company, accoglie a braccia aperte il contratto di concessione dei produttori cinesi. Peraltro i cinesi propongono il tradizionale contratto di concessione più conosciuto e famigliare alla rete europea che non si trova a proprio agio con il contratto di agenzia che alcune Case vogliono imporre. Anche la Dongfeng, presente nel mercato europeo e recentemente sbarcata anche in Italia, oltre al brand premium Voyah si accinge a lanciare in Svizzera e Norvegia, per iniziare, una vettura elettrica a basso prezzo con il brand Nammi. Quasi tutti i Costruttori cinesi si stanno allenando al mercato, partendo dal Nord Europa per poi espandersi nel resto del Continente. Strategia seguita già dai giapponesi negli ultimi decenni del secolo scorso. Conoscere un mercato complesso come quello europeo e stabilire una solida affinità di processi di vendita, modelli e prezzi con il cliente europeo non è un esercizio facile ma assolutamente indispensabile per pensare di competere in Occidente. I cinesi hanno dimostrato di saperci fare vendendo prodotti di altri settori merceologici in Europa. Lo sapranno fare anche con le automo


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