La Cina reagisce ai dazi

I dazi scelti dalla UE sono una situazione tampone e transitoria, massimo qualche anno
La Cina reagisce ai dazi© EPA
di Massimo Ghenzer
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L’introduzione di dazi all’importazione di vetture elettriche prodotte in Cina iniziato pochi giorni fa, ha provocato una condanna verbale del Governo cinese che minaccia di fare reclamo alla Organizzazione Mondiale del Commercio. La Cina ufficialmente reagisce in maniera aggressiva, ma parallelamente cerca di intavolare delle trattative per ridurre l’impatto dei dazi. La Cina minaccia di introdurre dazi per le vetture prodotte in Europa, e di estenderli anche ad altri settori di forte importazione come vino e prodotti lattiero-caseari. Andando ai numeri il mercato cinese di vetture, compresi i commerciali leggeri è di poco superiore ai 30 milioni. Poco meno di 10 milioni sono le elettriche comprese le ibride con la spina. In Europa non si arriva a 13 milioni e le elettriche sono il 15% circa e stentano a crescere. Le differenze sono gigantesche, allo stato attuale competere con la Cina è una battaglia persa in partenza. I tedeschi hanno impostato una strategia per penetrare il mercato cinese, stanno realizzando volumi e profitti importanti ma in diminuzione per l’alta capacità di competere dei cinesi e per quanto riguarda l’elettrico, per i costi decisamente più bassi di cui godono i cinesi.

  1. La UE ha deciso che la soluzione siano i dazi. Ma i dazi sono una situazione tampone e transitoria, massimo qualche anno. Il problema è decisamente più complesso e l’obbligo del tutto elettrico dal 2035 lo rende sostanzialmente irrisolvibile. I produttori europei tra aumento dei prezzi, investimenti soltanto sull’elettrico e cancellazione delle vetture piccole hanno aperto una voragine nella quale i produttori cinesi minacciano di entrare in maniera continua e decisa. Il settore di mercato per il cliente medio può essere attaccato dai cinesi anche con vetture a combustione interna e ibride e, infatti, è quello che sta accadendo. Inoltre, i cinesi considerano accordi bilaterali con i Paesi europei per produrre localmente e aggirare il problema dei dazi. Sul tavolo oggi il tema più caldo sono il ridotto potere di acquisto delle classi medie e il forte aumento dei prezzi delle vetture in questi anni. Bisogna trovare la soluzione per non lasciare ai cinesi il mercato.

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