I tanto invocati incentivi sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e avranno effetto dal 3 giugno al 31 dicembre. Molte domande sorgono spontanee. Perché così tanti mesi sono trascorsi tra la decisione e l’effettivo utilizzo. Si dice che bisognava mettere a punto il processo burocratico, eterno problema del nostro Paese ma più in generale dell’Occidente e dell’Europa che si sta strangola con eccesso di burocrazia.
Annunciare gli incentivi e non promulgarli subito significa paralizzare il mercato che ha già subito negli ultimi anni una serie di operazioni estreme che ne hanno intaccato la credibilità e congelato l’accesso. Elettrico, sì, ma caro e senza certezze per la ricarica. Le vetture a benzina e le ibride, le più richieste, aumentate di prezzo come mai in passato. Il costo delle vetture piccole, le più richieste dal mercato e dimezzate nell’offerta, diventato eccessivo per il cliente medio. L’effetto di tutto ciò è un parco sempre più vecchio e inquinante che, malgrado i proclami velleitari degli ecologisti ideologhi,aumenta il livello di emissione globale di CO2. Gli incentivi hanno come obiettivo la riduzione delle emissioni di CO2 e l’incremento degli acquisti per tornare minimo ai due milioni di vetture vendute l’anno e rinnovare, svecchiando il parco. Gli incentivi questa volta hanno raccolto le istanze di chi si intende di mercato e sono stati ovviamente previsti per le elettriche, ma anche per le ibride con la spina e senza e per le endotermiche fino ad un limite massimo di emissioni e infine anche per le vetture alimentate a GPL. Interessante anche l’estensione alle vetture usate e al noleggio a lungo termine dei soggetti privati.
La struttura è corretta ma le cifre stanziate sono troppo contenute e non consentiranno la rivitalizzazione del mercato e il rinnovo del parco. Da un calcolo approssimativo, le vetture che beneficeranno degli incentivi saranno circa il 20% del mercato totale 2024. Di queste, la maggioranza le ibride e le endotermiche, poi le elettriche e le ibride con la spina. In questo modo gli incentivi per le vetture in domanda si esauriranno in pochi giorni. Se si vuole veramente rinnovare il parco auto, le cifre stanziate dovranno essere di molto superiori a quelle attuali, peraltro compensate dall’aumentato gettito dell’IVA.