Dopo il risultato negativo di marzo, il mercato in aprile è aumentato del 7,5% rispetto allo scorso anno. Nei primi quattro mesi di quest’anno si sono vendute 586.665 automobili contro 552.941 (fonte UNRAE)lo scorso anno. Un risultato buono ma totalmente insufficiente per tornare ai due milioni di vetture vendute che sono un numero fisiologico per il mercato italiano. Con questo andamento il mercato si proietta un po’ sopra 1.600.000 vetture per fine anno. La struttura del mercato italiano, per quanto riguarda i canali, vede un 55% di vendite a privati, un 5% di vendite alle flotte delle aziende, e un 30% ai noleggiatori a lungo termine - 20% circa e breve termine 10% circa -. Il restante, circa il 10%, sono le auto immatricolazioni dei concessionari e delle Case. Più o meno gli stessi numeri dello scorso anno. Differenze minime. I privati sono un po’ aumentati, come sono aumentate le auto immatricolazioni, mentre i noleggi sono un po’ diminuiti. Il fenomeno delle auto immatricolazioni è il chiaro sintomo, da sempre, che le fabbriche non possono modulare l’offerta in relazione alla domanda del mercato ma in base alle rigidità stesse dei sistemi produttivi e di approvvigionamento materie prime e altro. Negli ultimi tre giorni di aprile si sono immatricolate 18.755 vetture al giorno contro una media giornaliera mensile di 6.769 (fonte FEDERAUTO).
È stato sempre così. Difficile produrre le vetture che richiede il mercato in quantità e specifiche degli accessori e degli optional. Le fabbriche non ci riescono e allora le auto immatricolazioni e gli sconti aggiustano le differenze tra domanda e offerta. Introdurre il contratto di Agenzia per la rete vendita in questo tipo di scenario è rischioso.
Per quanto riguarda le alimentazioni vendute nei primi quattro mesi, le vetture a benzina sono aumentate, così come le vetture GPL e le ibride. Le vetture elettriche sono diminuite del 18,8%. Se ne sono vendute 16.609 contro le 20.443 dei primi quattro mesi dello scorso anno. Il mercato italiano è sempre molto chiaro. Compera vetture gradevoli, che hanno un rapporto, tra prezzo e valore del prodotto, ottimale. Chi si basa su questi semplici principi cresce, e ci sono parecchi esempi di brand che hanno capito come affrontare un consumatore maturo e competente come l’italiano.