Val d’Adige, in viaggio sulla strada del Vino

In Trentino-Alto Adige, tra colline, laghi e vigneti, alla scoperta di castelli e borghi medievali. E dei nettari custoditi nelle migliori cantine
Val d’Adige, in viaggio sulla strada del Vino
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Custodita a sud di Bolzano, alla destra orografica dell’Adige, si trova una delle aree vinicole italiane più interessanti. Non solo per i vigneti che ne ricoprono le colline, a cui una cresta di montagne fa da riparo dai venti freddi, ma anche perché la strada che l’attraversa, e che non per niente è chiamata la Strada del Vino, si snoda per una quarantina di chilometri attraverso borghi da fiaba e antichi castelli.

Partendo da Bolzano, dove è d’obbligo la visita all’avveniristica architettura della sua rinomata Cantina (kellereibozen.com), la prima tappa è il comune vinicolo di Appiano, il più grande dell’Alto Adige, dove si trovano tre distillerie di grappa e 25 cantine. Qui, alla fine della vendemmia, l’ultimo carico d’uva viene solennemente trasportato da un vecchio trattore addobbato fino alla piazza della chiesa, dove i grappoli vengono spremuti con un antico torchio e sono offerte degustazioni di mosto e di vini.

Caldaro, una manciata di chilometri più a sud, è famosa soprattutto per l’autoctono Kalterer See, che prende il nome dal vicino lago. È lo specchio d’acqua balneabile più grande e più caldo delle Alpi, un paradiso per il nuoto, il surf e la vela, dove si coltivano 750 ettari di viti baciate dal sole. Nel cuore del paese, il Museo del vino ha una bella esposizione di attrezzi, strumenti utilizzati dai bottai e recipienti d’epoca, e consente di degustare l’uva di trenta varietà di vitigni storici altoatesini. In settembre, sulla piazza principale del paese, si celebrano le Giornate del Vino, in cui i produttori caldaresi presentano circa 150 etichette.

Non solo viti, ma cipressi, fichi e limoni abitano i giardini di Termeno, terra d’origine del Gewürztraminer e affascinante connubio di vecchio e nuovo, tra cantine, palazzi storici, distillerie e cantine dal design futuristico.

Cortaccia, dove già gli antichi romani pigiavano l’uva, è da scoprire a piedi, lungo un sentiero che serpeggia tra viti, dimore storiche con cantine antichissime e 22 masi vinicoli. Come pure Magrè, dove tra vicoli tortuosi, corti e palazzi medievali dalle facciate affrescate si incontra il vitigno più antico, che risale al lontano 1601. Frutteti e vigneti circondano anche Cortina sulla Strada del Vino, dove le viti, piantate da sempre alla nascita del primo figlio, al passaggio di consegne o alla costruzione di un maso, abbracciano persino le facciate delle case.

Al confine con la provincia di Trento, Salorno vanta edifici rinascimentali e barocchi e un maestoso castello. Sulla sponda orientale dell’Adige, il borgo storico di Egna, importante centro di scambi commerciali fin dal Medioevo, con le vie contornate da portici, le residenze signorili, i meravigliosi cortili che regalano al suo centro storico un’atmosfera unica. Senza contare le numerose enoteche e osterie che invitano a gustare un buon bicchiere di vino prodotto dalle cantine locali.


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