Le parole pronunciate in coro dalle alte sfere di Ducati («Abbiamo vinto ma è già tempo di pensare alla prossima stagione» potevano sembrare di circostanza ai meno attenti, ma chi conosce Gigi Dall’Igna sa bene che la realtà è esattamente questa. E’ la stessa filosofia che ha portato Ducati negli anni a diventare il riferimento in termini di sviluppo, vedi le ali montate sul codone della Desmosedici che presto sono spuntate su quasi tutte le altre moto in griglia, oppure lo spoiler a cucchiaio e le alette laterali, e che impone alla casa bolognese di mantenere sempre il piede ben premuto sull’acceleratore.
In pista
Così mentre Pecco Bagnaia e tutto il suo team - compreso l’Amministratore Delegato Claudio Domenicali - venivano accolti e celebrati al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Jerez de la Frontera il 2023 continuava a prendere forma. Dopo la giornata di test andata in scena nel martedì successivo al GP conclusivo di Valencia, dove Bagnaia e il suo nuovo compagno Enea Bastianini hanno potuto dare il loro primo parere - positivo per entrambi - nei confronti della GP23, quest’ultima è tornata saldamente nelle mani dell’instancabile tester Michele Pirro, che sul tracciato andaluso ha dato il via ad una due giorni di test - che si concluderà dunque oggi - molto importante e altrettanto probante. Dopo aver ottenuto l’ok dei piloti titolari infatti si può lavorare sui dettagli, a cominciare dal promuovere definitivamente o meno i tanti aggiornamenti presentati a Valencia, come ad esempio la carena con scalino centrale in stile Aprilia. Aprilia che tra l’altro si trova anch’essa sul tracciato intitolato ad Angel Nieto, con il proprio tester Lorenzo Savadori, con lo stesso obiettivo di lavorare e migliorare il proprio prototipo per la stagione 2023.
Superbike e oltre
Tornando a Borgo Panigale ad ogni modo la filosofia del lavoro perpetuo non si ferma alla MotoGP, e nemmeno alla Superbike appena conquistata, dato che nel 2023 vi sarà il debutto della V21L, il prototipo pensato per la MotoE, e il debutto nel mondo del cross e dell’enduro sembra tutt’altro che lontano. Tornando alla Superbike, il fattore impressionante è che ancor prima che Alvaro Bautista conquistasse - lo scorso fine settimana - quel titolo mondiale che mancava da 11 anni, Ducati ha presentato una nuova versione della Panigale V4 R, presente tra l’altro a Milano in occasione di Eicma. Una mossa da superpotenza, che può lasciare qualcuno sorpreso - vedi il primo rivale di Bautista, Razgatlioglu, che ha ammesso di non capire la mentalità rossa - ma molti altri positivamente colpiti, visto anche il potenziale della nuova nata, che grazie ad un nuovo olio motore sviluppato in collaborazione con Shell può vantare una potenza massima di ben 240,5 cavalli. Numeri da far rabbrividire la concorrenza. Concorrenza che prima di pensare al futuro deve pensare - almeno in Superbike - al presente, dato che il campionato delle derivate di serie terminerà questo fine settimana in Australia, che torna ad ospitare la Superbike ed ospiterà anche il primo round della prossima stagione. Occhi puntati nemmeno a dirlo sul neo campione Bautista, che nel 2019 in sella alla Panigale sbriciolò la concorrenza vincendo con distacco tutte e tre le manche in programma.