ROMA - Le incomprensioni con l’ex manager, un progetto che non si sentiva pienamente suo, la decisione di rescindere il contratto con KTM correndo il rischio di restare senza una sella, prima di trovare l'ingaggio alla LCR Honda per le ultime tre gare della stagione. Il 2019 di Johann Zarco è stato ricco di alti e bassi, tutti momenti che lo stesso francese ripercorre in un’intervista rilasciata a MotoSprint. Zarco inizierà ora un nuovo capitolo con Reale Avintia Racing, convinto da Gigi Dall’Igna e da Paolo Ciabatti, il direttore generale e il direttore sportivo di Ducati Corse: "Mi hanno prospettato una crescita del team, dal 2020 ci sarà un supporto reale da parte della Ducati - spiega il rider - Lo step che ci sarà tra team satellite e team privato è già un passo avanti e sono disponibili a impegnarsi. Questo mi ha convinto".
Modello Lorenzo
Una volta siglato il contratto, Zarco ha chiaro a chi si ispirerà per la nuova avventura: "L’esempio di Lorenzo per me è molto positivo, perché ha avuto uno stile molto particolare: unico, talmente pulito e preciso che se non aveva il feeling giusto non riusciva a esser veloce. È sempre stato senza mezze misure, lento o velocissimo. Con la Ducati è riuscito a vincere al Mugello, a Barcellona, in Austria, questo mi fa pensare che gli ingegneri della Ducati siano riusciti ad adattarsi a lui". Nei test di Sepang, in programma dal 7 al 9 febbraio, Zarco proverà la Desmosedici e la sfida lo attira: "Lorenzo è il pilota che negli ultimi anni ha prima fatto fatica e poi ha vinto con la Ducati, ma nella media tanti piloti con stili diversi sono riusciti ad andare bene sulla Desmosedici, quindi penso che sia una moto piuttosto omogenea. Questo mi dà fiducia".