Tamberi e i calcoli renali: cosa sono, sintomi e in quanto tempo passano

"Probabile calcolo renale", così l'atleta ha spiegato il motivo del suo volo per Parigi rimandato
Tamberi e i calcoli renali: cosa sono, sintomi e in quanto tempo passano© EPA
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Attimi complicati per Gianmarco Tamberi, che ha dovuto rimandare il suo volo per Parigi a causa di un improvviso malore che l'ha fatto finire in ospedale. La colpa sarebbe di un calcolo renale, che gli ha causato forti dolore e febbre alta, e ora la paura è che non si rimetta in tempo per partecipare alle gare delle Olimpiadi 2024.

Cosa sono i calcoli renali

I calcoli renali sono delle piccole formazioni solide, molto simili a dei sassolini, che si formano all'interno dei reni, quando alcune sostanze, normalmente presenti nel nostro organismo, si accumulano creando dei cristalli che con il tempo possono compattarsi tra di loro fino a creare queste formazioni. Si tratta di un problema piuttosto comune. Secondo il portale dell'Istituto superiore di sanità (Iss), ne soffrono circa tre uomini e due donne su venti, più o meno quindi dal 5% al 10% della popolazione. L'età in cui sono più frequenti è tra i 30 ed i 60 anni.

I sintomi dei calcoli renali

I calcoli renali si manifestano attraverso svariati sintomi: i più comuni sono la febbre e il vomito. Ma questa patologia può portare anche a: fitte alla pancia, dolore persistente nella parte bassa della schiena, brividi, stanchezza e debolezza, necessità di urinare spesso, dolore mentre si urina, urine torbide e maleodoranti, gonfiore addominale. 

In quanto tempo passano i calcoli renali

Data la varietà di tipologie di calcoli possibili, la cura può essere molto diversa da caso a caso e può richiedere un tempo di guarigione di circa due settimane (e oltre). Se il calcolo è stato espulso naturalmente ma il suo passaggio ha causato la colica renale, il dolore può essere trattato con farmaci antidolorifici specifici. Se invece è presente anche un'infezione, bisogna prendere degli antibiotici. Nel caso in cui invece il calcolo è troppo grande per poter essere espulso spontaneamente – oltre i 6-7 mm di diametro – si può rimuovere chirurgicamente. Ogni caso è a sé ed è il medico a decidere qual è la terapia migliore. 


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