Nella testa di Novak

Non solo record e vittorie, ma un viaggio nella mente di Djokovic nel libro Hodgkinson. "La cosa più affascinante non è come colpisce la palla, ma come pensa"
Nella testa di Novak
Valeria Ancione
3 min

Si sa tutto di lui, eppure non si finisce mai di raccontarlo. Entrare nella testa di Djokovic è un viaggio più affascinante di quello che si può fare attraverso numeri, primati e vittorie. Ci ha pensato  Mark Hodgkinson a farci entrare nella sua mente. L’assalto alla vittoria numero 100 è stato ancora respinto, ma Novak Djokovic - che detiene una serie incredibile di record, tra i quali spiccano i 24 trionfi nei tornei del Slam - resta indiscutibilmente uno dei personaggi più importanti nel panorama attuale del tennis, dominato negli ultimi mesi da un certo Jannik Sinner. Molto utile quindi la lettura del documentatissimo e affascinante "Novak, nella mente di Djokovic" di Hodgkinson, eletto da “The Times”, non proprio l’ultimo dei quotidiani, come “il miglior libro di sport del 2024”. Avevamo già letto, qualche anno fa, il suo interessante “Game, set e match”, dove aveva raccolto consigli e segreti dei principali giocatori del circuito. Questa volta Hodgkinson si è cimentato in una full immersione nel gioco e nella mente del campione serbo, e l’ha fatto utilizzando i metodi del gran bel giornalismo di una volta. Andando a visitare, cioè, i luoghi dove è nato Djokovic, dove ha tirato i primi colpi; è entrato nel rifugio sotterraneo nel quale ha trascorso molte notti mentre gli aerei della Nato bombardavano Belgrado; è stato ospite del Partizan Tennis Club, dove il giovane Nole giocava spesso; ha prenotato un tavolo nel “Novak Café & Restaurant”, dove i televisori appesi alle mura trasmettono in continuazione le partite storiche dell’ex numero 1 del mondo; ha parlato con i tifosi del campione e con chi lo ha conosciuto bene. Ha studiato, insomma, il passato di Nole per comprendere meglio i dettagli dell’instancabile ricerca della perfezione, in campo e fuori, che ha mosso la sua carriera ed è stata decisiva nello spingerlo a inserirsi nel duello tra Federer e Nadal, e poi per superare i due campioni nel computo delle vittorie. Nella ricostruzione della carriera di Djokovic, Hodgkinson non fa sconti, ci parla delle dichiarazioni sempre lucide ma a volte eccentriche e provocatorie, dei lati oscuri del suo carattere che si alternano al racconto dei trionfi (tanti) e delle cadute (poche). Alla fine ne ricaviamo un’immagine più chiara, del campionissimo che a volte diventa il “cattivo” della trama, dove il pensiero è un’arma letale quanto il leggendario rovescio a due mani. «E’ il più grande di tutti i tempi - scrive l’autore - eppure la cosa più affascinante non è il modo in cui si muove o colpisce la palla, ma il modo in cui pensa. La sua è la testa più originale del tennis, e forse di tutti gli sport».

NOVAK, nella mente di Djokovic; di Mark Hodgkinson, Limina editore, 314 pagine, 18 euro.


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