E’ la storia di un marchio italiano famoso in tutto il mondo (è appena uscito in Inghilterra un librone che celebra le “stickers” modenesi), è la storia di una famiglia che - verso la fine della seconda guerra mondiale - acquista un’edicola nel centro di Modena, e da lì spicca il volo. Dietro le vicende delle figurine Panini - raccontate e romanzate con garbo e maestria da Garlando - c’è l’Italia del boom economico, ben rappresentata da questi quattro fratelli che dal nulla riescono a creare un impero. Le figurine esistevano anche prima, ma sono stati i fratelli Panini a capire in pieno lo spirito del tempo e ad accompagnare il grande successo popolare del calcio, facendo così sognare generazioni di bambini (e anche tanti che bambini non sono più). Una bellissima avventura imprenditoriale italiana, intrisa di passione, senso del lavoro e creatività. Un mondo maschile dove però spicca prepotente una donna: Olga Cuoghi in Panini, detta la Casaréina, l’autentica “colla di una famiglia intera”.
L’ALBUM DEI SOGNI, di Luigi Garlando; Mondadori Editore, 530 pagine, 19,50 euro.
Una grande utopia realizzata - come scrive Massimiliano Castellani nella prefazione - ma anche una Dynasty de noantri, una buffa avventura familiare. Luciano Gaucci è stato un personaggio non secondario nel nostro calcio a cavallo (per restare in tema con il grande Tony Bin, campione della White Star, la scuderia del presidente) del nuovo millennio, un uomo venuto dal nulla che è riuscito - con modi da commedia all’italiana ma anche con indubbia competenza - a dare fastidio con il suo Perugia alle grandi del pallone. Con competenza e divertimento, e l’aiuto delle divertenti illustrazioni di Pitorri, Garinella ha scelto tre anni del Grifo del Sor Luciano, dal 1997 - con il ritorno in serie A - al 2000, data storica per la vittoria all’ultima giornata sulla Juventus (vi ricordate l’ombrello di Collina?) che regalò lo scudetto alla Lazio. Tre anni nei quali Gaucci si libera della presenza fondamentale ma ingombrante di un totem perugino come Castagner per spiccare il volo “da solo” verso il grande calcio, di cui sarà protagonista con Cosmi in panchina. Ma questa è un’altra storia.
IL GAUCCISMO, un triennio memorabile tra colpi di genio e di testa di un presidente indimenticabile ed inimitabile; di Raffaele Garinella con la collaborazione di Ettore Bertolini, illustrazioni di Marcello Pitorri; si acquista su Amazon, 440 pagine, 18,72 euro.
Uno dei pochi campioni del calcio moderno - ci vengono in mente Riva, Paolo Rossi, forse Rivera - che era impossibile odiare, che veniva ammirato e applaudito anche da chi non tifava per il suo Napoli. A un anno dalla scomparsa, Diego Armando Maradona è ancora presente nell’immaginario degli appassionati, di chi lo ha visto giocare dal vivo come di chi lo ha vissuto solo attraverso filmati televisivi o testimonianze dirette. Maradona a Napoli, sette anni vissuti ad un’altra velocità, il riscatto di una popolazione che per la prima volta grazie al suo numero 10 è arrivata a vincere (per due volte!) lo scudetto. Il destino di Diego era di far sognare un’intera città, anche soltanto accettando di giocare nel fango una partita di beneficenza. Il fuoriclasse che ti incantava anche solo a vederlo palleggiare prima della partita, ma anche il divo capriccioso, stretto tra l’abbraccio malefico della camorra e gli eccessi della droga. Beretta racconta tutto questo, di come in quei sette anni incantati (dal 1984 al 1991), anche gli ultimi - come recita il bellissimo titolo del libro - avevano trovato il loro Re.
IL RE DEGLI ULTIMI, i sette anni meravigliosi e folli di Maradona a Napoli; di Enzo Beretta, Ultra Sport Edizioni, 344 pagine, 18 euro
Le Olimpiadi invernali di Sarajevo, siamo nel 1984, furono uno degli ultimi momenti di pace per una terra che poi - al momento dello smembramento della vecchia Jugoslavia - sarà martoriata da una terribile guerra civile. Lorenzo Fabiani ci riporta in quei giorni di sport con l’affetto di chi conosce bene quella terra e la consapevolezza che tutto è cambiato da allora. Dai gemelli Mahre alla splendida Katarina Witt, controllata in ogni sua mossa dalla polizia segreta della Germania Est, la Stasi («avevano più di 4000 pagine su di me nei loro archivi»), dalla medaglia d’oro a sorpresa di Paola Magoni alla delusione di Paolo De Chiesa, dallo scanzonato Bill Johnson a Matt Nykanen, il finlandese volante, tornano volti e gare che hanno segnato lo sport invernale. Su tutto, domina la maestosità di Sarajevo, punto cruciale della storia del ventesimo secolo, e che avrebbe ancora bisogno dell’aiuto di tutti, anche del grande sport.
SARAJEVO ’84 I GIORNI DELLA CONCORDIA, di Lorenzo Fabiano; Absolutely Free Libri, 230 pagine, 17 euro.
Non sarà più nella Top Ten, non sappiamo se e quando tornerà a giocare, ma anche in libreria Roger Federer resta il campione più popolare del tennis, proprio per la sua capacità di incarnare alla perfezione lo spirito e l’essenza dello sport della racchetta, fino quasi a trascenderlo. Dai primi anni di racchette spaccate al suo regno incontrastato, dalle sfide infinite con gli altri campionissimi al crepuscolo di questi giorni, Atturo ci inoltra nella natura semi divina del campione (chissà, fra qualche anno verremo chiamati a testimoniare che un tennista come Roger Federer è esistito davvero, come suggerisce il bellissimo titolo del libro) ma anche alle sue debolezze, ai venti titoli Slam in bacheca ma anche ai tanti successi gettati via sul più bello, a sottolineare il “paradosso perfetto del giocatore insieme più vincente ma anche più perdente della storia”. Con una ricchissima bibliografia finale e l’elenco di tutte le vittorie del campione.
ROGER FEDERER E’ ESISTITO DAVVERO, di Emanuele Atturo; edizioni 66THA2ND, 340 pagine, 19 euro