«Ho due sogni: il primo giocare un Mondiale, il secondo è vincerlo». Così un giovanissimo Maradona confessava le sue aspirazione al “Clarin”, quotidiano argentino. A pochi giorni dalla sua scomparsa, il grande Diego rivive in questo bel libro tascabile, che condensa al meglio i suoi 60 anni di vita terrena: la biografia, i numeri, il ritratto del personaggio, e soprattutto le sue frasi più significative e quelle di chi lo ha pianto e continua a ricordarlo, dal quel triste 25 novembre.
MARADONA, la mano de Dios; a cura di Alberto Schiavone, edizioni Clichy, 130 pagine, 7,90 euro.
Da Mark Hateley, ovvero “Quel gol” (lo straordinario colpo di testa all’Inter, che ha meritato anche la copertina), fino a Andriy Shevchenko, ovvero “Manchester” (per i non rossoneri, il riferimento è alla finale di Champions del 2010, e al rigore decisivo su Buffon). Torna in edizione riveduta e allargata (alla fine si contano più di cento profili, ognuno col suo soprannome) questa collezione di ritratti di protagonisti della storia del Milan, a cura del collettivo di fede (molto) rossonera. I grandi campioni, i nuovi personaggi (si arriva fino a Tonali e Rebic), ma anche Abatantuono, Stramaccioni, la super tifosa…
FACCE DA MILAN, 95 ritratti di gente rossonera e un tot di faccine; a cura di ComunqueMilan, prefazione di Giorgio Terruzzi, Edizioni Interno4, 375 pagine, 16 euro.
Viaggiare con l’immaginazione, scorrere su carta tutte le curiosità che Coluccia infila in questo bel libro. Per il momento bisogna accontentarsi, e godersi pienamente questa nuova opera del collega. Dopo “Binario 15”, Coluccia torna a parlarci dell’Inghilterra e del suo calcio, visitando sei città (Ipswich, Bristol, Nottingham, Newcastle, Manchester e naturalmente Londra) e i loro impianti storici. Da St. James Park a Old Trafford, da Portman Road ai due impianti di Nottingham divisi da un fiume, City Ground e Meadow Lane, da Ashton Gate all’unica grande eccezione di Highbury, che non è più lo stadio dell’Arsenal, ma che per i tifosi dei Gunners ne conserva ancora l’atmosfera e la magia. Un viaggio, anzi un pellegrinaggio, inseguendo storie, personaggi, fanzine che resistono da settant’anni, campioni forse dimenticati ma pronti a materializzarsi. When saturday comes.
CITTA’ STADIO, viaggio negli storici impianti, da Highbury a Old Trafford; di Giorgio Coluccia, Absolutely Free Libri, 170 pagine, 15 euro.
Il campione, la leggenda di una maglia, il bacio alla Coppa del Mondo, il papà che porta un figlio al campo di gioco, un addio al calcio giocato che più straziante non si può. Sono tante le facce del pianeta Totti, ancora e chissà per quanto un sinonimo di successo, come dimostrano anche gli incassi in sala del recente docufilm a lui dedicato. Alessandro Ruta ha provato a esplorare questo pianeta, con umiltà e ammirazione, ricostruendo la carriera, i successi ma anche i lati oscuri di un personaggio che ha rappresentato la romanità, con i suoi pregi e gli inevitabili difetti. Ma che ha fatto palpitare una città per un quarto di secolo, lasciando un segno indelebile.
FRANCESCO TOTTI, SOLO UN CAPITANO; di Alessandro Ruta, Edizioni Diarkos, 312 pagine, 18 euro.
La storia del calcio in Italia è anche la storia del nostro Paese, dalle fibrillazioni post-risorgimentali che in qualche modo furono determinanti nella crescita del Football, che arrivò in Italia con i marinai inglesi ma che si potè diffondere velocemente grazie all’organizzazione già efficace delle società di Ginnastica. In questo bell’affresco, Mauro Grimaldi passa in rassegna il primo secolo del nostro calcio, dai pionieri quasi tutti di lingua straniera alla nascita della Nazionale nel 1910, dall’uso che il Fascismo fece del calcio per ottenere maggiore consenso - in questo aiutato anche dai trionfi della Nazionale di Vittorio Pozzo - fino alla tragedia di Superga del 1949. E un secondo volume è, immaginiamo, già in preparazione.
STORIA D’ITALIA, DEL CALCIO E DELLA NAZIONALE, uomini, fatti, aneddoti (1850-1949); di Mauro Grimaldi, Edizioni Lab DFG, 335 pagine, 14,50 euro.
Antisemitismo, colonialismo, nazifascismo, immigrazione. Sono alcuni dei temi che si incontrano in questo libro, che vuole essere una storia del calcio mondiale visto (anche) come espressione della continua tensione sociale tra classi dominanti e classi subalterne, e viene in mente il celebre detto di Jorga Valdano (“il calcio è l’unica cosa che i poveri hanno rubato ai ricchi”). D’altra parte, il football - almeno nella sua forma più moderna - è nato nelle scuole della ricca borghesia inglese, e solo alla dodicesima edizione (parliamo del 1883) la Coppa d’Inghilterra passò di mano (e di classe sociale), dagli Old Etonians ai proletari del Blackburn Olympic. E poi l’iniziale esclusione delle donne e delle minoranze di colore, l’appropriazione del gioco del calcio da parte delle dittature, le nuove realtà (e i nuovi padroni del pallone), le squadre truffa e lo sfruttamento del calcio africano.
STORIA POPOLARE DEL CALCIO, uno sport di esuli, immigrati e lavoratori; di Valerio Moggia, Edizioni UltraSport, 237 pagine, 17,50 euro.
Chi conosce la storia di Cesare Alberti? Ottimo calciatore nelle fila del Bologna tra il 1920 e il ’23, è passato alla storia per due motivi: una sua marcatura agli emiliani con la maglia del Genoa, nel 1925, viene ricordata come il primo autentico “gol dell’ex”, tanto poco digerito dai suoi ex tifosi che ne scaturì un parapiglia sedato a fatica, e poi perché Alberti fece da cavia al primo intervento chirurgico al menisco tentato in Italia. Questo è solo un esempio delle tantissime chicche e curiosità che si trovano in questo volume che passa in rassegna i protagonisti più o meno importanti (c’è anche il greco Zagorakis, incautamente chiamato “il Baggio dell’Egeo”…) della storia del Bologna, tra calciatori, allenatori e presidenti, ognuno con una sua storia da raccontare. Da Schiavio a Roby Baggio, da Bernardini a Weisz, da Conti a Dall’Ara, ci sono proprio tutti.
BOLOGNA, CAPITANI E BANDIERE, il racconto dei grandi campioni che hanno fatto la storia del mito rossoblù; di Luca Baccolini, Newton Compton Editori, 286 pagine, 12 euro.
Un campione, ma anche un uomo che ha cercato l’impegno (politico e sociale) fuori dal parquet dei palazzetti. Due ruoli, due anime, spesso inconciliabili. Lo sa bene Craig Hodges, per anni uno dei rincalzi più affidabili nell’età dell’oro dei Chicago Bulls di Michael Jordan, che ha vinto due volte il titolo NBA (1991 e 1992) e per tre volte è stato il più bravo nei tiri da tre. Hodges, però, si è sempre battuto per i diritti civili dei neri, trovandosi spesso a combattere da solo, senza mai piegare la testa, pagandone un prezzo molto caro. Qui racconta la sua storia, affidandosi alla penna di Fanning, attivista e scrittore di successo. Affinchè non si senta più dire, da parte di qualche giocatore, che non utilizza la sua fama per denunciare problemi sociali perché “non voglio finire come Craig Hodges”.
IO CRAIG HODGES, attivista neo e campione NBA; di Craig Hodges con Rory Fanning, Bradipolibri, 226 pagine, 18 euro.
A pensarci, è proprio strano. Per molti di noi, magari appassionati di sport ma non proprio esperti di sci, i campionissimi di questa disciplina restano Stenmark, Tomba e gli eroi della Valanga Azzurra, e poi magari Jean-Claude Killy per i francesi e Zeno Colò per gli italiani. Marcel Hirscher sembra materia più da specialisti, anche se questo austriaco di ferro, ritiratosi nel 2019, vanta record molto superiori ai suoi rivali del passato. Uno per tutti, la vittoria di 8 Coppe del Mondo generali (Stenmark ne vinse tre, Tomba una). Questo libro vuole (anche) restituire spessore a questo campionissimo, che si è affidato nella scrittura a un giornalista fidato (Hofsetter), al suo addetto stampa storico (Illek) e all’alenatore dei trionfi (Pircher). Fra minacce di morte e droni-spia, un bello slalom - con tante foto e tantissime statistiche - nella vita e nei successi dell’austriaco che lo stesso Stenmark ha definito “il più forte sciatore di sempre”.
MARSCHEL HIRSCHER, la biografia ufficiale; di Alex Hofstetter, Stefan Illek e Michael Pircher; Mulatero Editore, 304 pagine, 19 euro.
Non si può leggere questo libro senza provare ammirazione ma anche invidia per una vita straordinariamente piena, come quella che Ernesto Colnago, classe 1932, ex ciclista e costruttore ultracelebrato di biciclette, racconta a Marco Pastonesi. L’infanzia povera in una casa con cascina a venti chilometri da Milano, l’avventura come corridore, poi gli inizi dell’attività, da garzone ad operaio, infine la sua clamorosa avventura come imprenditore, un po’ meccanico e un po’ artigiano, “il Cellini della
bicicletta”, come lo chiamava Gianni Brera. E poi le corse seguite in piedi sull’Ammiraglia, la sua passione per Gianni Motta, la capacità di aggiornarsi sempre, di restare sul lavoro al passo dei tempi, come dimostra ampiamente l’elenco dei modelli che chiude il libro. Fedele sempre al suo motto: il futuro? Svegliarsi, alzarsi, e avere qualcosa di nuovo da fare.
ERNESTO COLNAGO, IL MAESTRO E LA BICICLETTA, conversazione con Marco Pastonesi; edizioni 66THA2ND, 146 pagine, 15 euro.
Tre volte medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1908 e 1912, (ed era lui che allenava la squadra italiana, prima nel 1932), una imbattibilità che durò un decennio. Straordinario interprete del Cavallo con Maniglie, per lui si scomodò anche il Re, Vittorio Emanuele III, che gli regalò come “premio” un impiego presso la Manifattura Tabacchi. E poi una condanna per professionismo, tragedie familiari, il lavoro come saltimbanco, l’esperienza come fante nella Grande Guerra, il crollo economico e la malattia. Infine, gli ultimi anni come custode della palestra che porta il suo nome. Una vita da film, tra grandi successi e rovinose cadute, quella di Alberto Braglia, forse il più grande ginnasta della nostra storia, che Ferrari racconta in questo splendido libro, immaginando di raccogliere i ricordi dell’atleta, ormai anziano.
ALBERTO BRAGLIA, l’atleta del Re; di Stefano Ferrari, edizioni Minerva, 160 pagine, 15 euro.
Chiudiamo con un consiglio per i più giovani. La saga dei “Rugbymen” è un fumetto “cult” in Francia, dove vanta numeri straordinari: 20 anni di attività, oltre 700 tavole disegnate e 2 milioni di copie vendute (oltre ad avere ispirato una serie di libri per ragazzi e un videogioco). Viene proposto ora in Italia in un libro di grande formato, dove le avventure dei vari Fulminato, Cotechino, Spaccone, Anestesista e Tonsilla, alcuni dei componenti della squadra del PAC (Paillar Athletic Club), con il loro mix di umorismo, azione e divertimento, faranno presa anche da noi.
RUGBYMEN, il Rugby a fumetti; di Beka e Poupard, Sign Books edizioni, 190 pagine, 25 euro.