Svolta nello scandalo del pandoro che ha travolto la vita di Chiara Ferragni. L'influencer ha deciso di rinunciare al ricorso contro la multa da un milione di euro inflitta dall'Agcm, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Secondo quanto rivelato dal Messaggero, i legali dell'imprenditrice digitale hanno rinunciato al ricorso, presentato a febbraio, contro la maxi multa. La rinuncia è stata depositata giovedì 4 luglio al Tar del Lazio. "La marcia indietro di Chiara rientra in un'intesa informale con l'Antitrust, che la favorirà sull'altro caso aperto, quello sulle uova di Pasqua", fa sapere il quotidiano.
Pandoro e uova di Pasqua, le ultime news su Chiara Ferragni
Alle società di Chiara Ferragni, Fenice e Tbs Crew, è stata inflitta lo scorso dicembre la sanzione di un milione di euro per il pandoro Natale rosa, lanciato sul mercato a novembre 2022. L'accusa è quella di pubblicità ingannevole. Secondo l'Agcm i consumatori venivano indotti a credere che, acquistando il dolce natalizio, avrebbero donato una donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini colpiti dal tumore. Invece, come è stato scoperto, non c'è mai stata una proporzione diretta tra il numero di pandori venduti e la cifra destinata al progetto benefico. La pratica commerciale scorretta è stata confermata dal Tribunale Civile di Torino lo scorso aprile. In seguito l'Agcm ha aperto un altro procedimento contro l'influencer per aver ingannato i consumatori in maniera simile con delle uova di Pasqua.
Chiara Ferragni e l'accordo sulle uova di Pasqua
Dopo lo scandalo del pandoro, l'immagine e la reputazione di Chiara Ferragni ha subito un crollo non indifferente. Brand e follower in fuga e a breve la 37enne chiuderà anche il suo negozio di Milano. "Una congiuntura che ha spinto l'influencer, nel pieno di una separazione dal rapper Fedez, a cercare un accordo per archiviare i guai con l'Antitrust. Di qui la rinuncia al ricorso sul caso pandoro e la probabile conclusione dell'istruttoria sulle uova di Pasqua senza una sanzione formale".